Il Consiglio dei Ministri ha deciso: il 17 marzo 2011 è festa nazionale. Il Presidente della Repubblica ha dichiarato questa decisione importante, come la partecipazione della Chiesa e del Papa alle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità. Non tutti, però, hanno espresso la loro gioia per la decisione presa; in particolare dalla Lega Nord sono giunti gli unici tre voti sfavorevoli, di cui due da Bossi e Calderoli, che a fine riunione ha dichiarato: “Fare un decreto legge per istituire la festività del 17 marzo in un Paese che ha il primo debito pubblico europeo e il terzo mondiale e in più farlo in un momento di crisi internazionale è follia, oltre che incostituzionale… Sono e resto contrario alla decisione di non far lavorare il Paese il 17 marzo… Così facendo non si aiuta a rilanciare il Pil del paese”. Altri ministri, nei giorni scorsi, avevano espresso le loro perplessità riguardo al decreto, tra cui il Ministro Gelmini che poi ha scelto di votare a favore e il ministro Sacconi. La discussione, in aula, è stata dura e accesa, ma alla fine il decreto è stato approvato con grande soddisfazione del ministro LaRussa e del ministro Meloni, ma senza trionfalismi, come precisa il Ministro della Difesa: “Gli effetti economici e gli istituti giuridici vengono trasferiti, solo per il 2011, dal 4 novembre al 17 marzo”. Il ministro LaRussa, a quanti temono o sperano in una frattura con la Lega Nord, chiarisce: “Nessuna frattura o rottura con la Lega, ma solo diversità di opinioni. Chiediamo a tutti rispetto, ma nessuno è obbligato a festeggiare…Ho avuto un confronto con Bossi e gli ho detto che federalismo e spinta nazionale possono e devono andare di pari passo; se uno è forte lo è anche l’altro”. Anche il ministro Meloni si dichiara molto soddisfatta per la decisione presa dal Consiglio dei Ministri e spiega: “Il 17 marzo è la data più importante che c’è in Italia. Sarebbe sbagliato non usare i crismi che si utilizzano normalmente per grandi celebrazioni”.
di Redazione
Foto: giornalettismo.com
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