Ottocentomila persone a piazza San Giovanni (Roma): tante, tantissime; «troppe», dice qualcuno. Una rivoluzione che parte con le parole giuste: fantasia, competenza, trasparenza.
Molti di loro sono convinti che Grillo possa fare bene a livello nazionale/internazionale, così come ha dimostrato su base regionale. Altri credono semplicemente che sia, comunque, la scelta migliore, a dispetto della politica tradizionale che, tra scandali e corporativismo, ha privato il paese del lavoro. E i cittadini non ne possono più. Ieri sera, presenziando all’ultima manifestazione prima delle consultazioni elettorali, l’hanno gridato: «Boom!», giù dal Parlamento.
«A Roma li vedete tutti i giorni, sulle loro auto blu sono sconnessi da qualunque cosa. Non hanno capito che cosa gli sta capitando. Noi siamo qui e loro nei loro teatrini, nei loro loft a mentire per l’ultima volta. Arrendetevi, ormai siete circondati», e ancora, «ci chiamavano pazzi, ma ora li abbiamo spiazzati. Se ne eleggeremo 100, apriremo il Parlamento come una scatola di tonno. Siamo la terza, la seconda, anzi la prima forza politica del Paese».
Grillo se la prende con la faziosità del giornalismo italiano, denunciando i media che hanno mistificato sue affermazioni, e tenendo lontana la stampa dal palco per gran parte della serata. La festa è per tutte le persone che sono accorse, dimostrando di nutrire fiducia nel Movimento 5 Stelle. Nei minuti finali si presenta sul palco anche l’enigmatico Casaleggio, che con qualche parola liquida i dubbi sulla sua personalità: «Sono di poche parole ma mi piace parlare di solidarietà, partecipazione ed onestà».
La verità è che il riscontro popolare ha raggiunto vette prima impensabili. Grillo lo sa e ringrazia: «Io ho solo acceso la miccia, il resto l’abbiamo costruito insieme». Di cosa parla? Lo sapremo già da mercoledì.
di Redazione
Foto: leggo.it
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