L’insostenibile leggerezza dell’essere un italiano medio

924505-un-piccolo-gruppo-di-uomini-d-39-affari-in-nero-silhouetteSignore e signori, ecco a voi l’italiano medio. Lo si può trovare ovunque, e con specifici tratti che lo caratterizzano.

Tanto per cominciare, è quello che si vanta di conoscere tutto. Che si parli di politica, sport, o dei sistemi di mietitura del grano nel XVI° secolo, lui sa tutto. La sua onniscienza deriva da un mix di letture veloci sul web, dal “sentito dire”, e dalla sua capacità di inventare. Non è certo facile prenderlo in castagna: se incalzato su un argomento a lui totalmente sconosciuto, ha due possibili approcci alla risposta. O usa la strategia del “conosco bene l’argomento, ma non vorrei annoiarti parlandone”, o la tattica del fumo negli occhi, cimentandosi in discorsi pieni di termini tecnici, rigorosamente inventati, senza apparente senso logico.

Altra caratteristica, le sue passioni. Tipicamente tre: calcio, donne e motori. Il pallone è per lui fonte di un tripudio di emozioni, che vanno dalla felicità quando la propria squadra vince, all’incazzatura se perde, e all’ansia da prestazione prima della partita, come se fosse lui a scendere in campo. Talvolta, nei casi più critici, esegue una sorta di riscaldamento da casa, praticando esercizi base di stretching e auto-motivandosi, con la speranza, chissà, di essere chiamato dall’allenatore per giocare, direttamente dallo schermo del televisore in salotto. Finora, che io sappia, non è mai successo. Il rapporto che invece lega l’italiano medio alle donne, è abbastanza controverso. Lui le ama, le corteggia e le rispetta, salvo poi prendere l’ennesimo due di picche ed inveire contro il gentil sesso, colpevole di tirarsela troppo. Più ossessivo , invece, il suo rapporto con le auto. Per lui l’apparenza è tutto, e non c’è niente di meglio di una macchina costosa per fare scena. Non avesse soldi a sufficienza per comprarla, si può sempre ipotecare la casa. La competizione con i conoscenti è aperta, e non vince chi possiede di più, ma chi ha speso di più.

L’italiano medio osteggia il mondo omosessuale: per lui è gente malata da evitare. Davanti agli altri si mostra tollerante, magari affermando anche “ho molti amici gay”, ma nel profondo è disgustato, e se li vede in giro mentre si baciano o si tengono la mano, si volta dall’altra parte sdegnato, chiedendosi come sia possibile che queste persone esprimano pubblicamente i loro sentimenti senza che nessuno dica nulla.

Egli, poi, non si interessa di politica. Non vota perchè per lui i politici sono tutti uguali: lo dice fiero, da buon qualunquista qual è. C’è, però, anche l’esemplare che vota. Non perchè abbia letto programmi elettorali o si sia informato, ma per pura convenienza, qualora un partito prometta riforme che possano portare un qualche vantaggio alla categoria di cui fa parte.

Un ultimo tratto caratteristico è sicuramente l’intolleranza verso gli extracomunitari. E poco importa se tra di loro ci sono persone buone ed oneste, magari scappate dal paese d’origine per garantire un futuro migliore ai propri figli, perchè per l’italiano medio questi tolgono lavoro agli italiani e vanno in giro a commettere crimini. E i delinquenti italiani? Quelli sono sì da condannare, ma almeno i reati li commettono nel loro paese: praticamente li giustificano, asserendo implicitamente che non conta tanto il fatto in sè, ma chi lo commette.

Ecco, dunque, l’italiano medio. Nonostante non ce ne siamo poi troppi, non ci resta che sperare che questo modo di pensare e di vedere le cose si estingua col tempo. E il tempo, si sa, è galantuomo.

di Giovanni Fuiano

foto:  it.123rf.com

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