Dopo i moltissimi itinerari suggeriti utilizzando le quattro ruote, questa settimana vogliamo proporvi il treno, quello che da Roma conduce quasi al centro di Viterbo, attraversando la lussureggiante campagna, con corse che partono dalla capitale ogni ora ed anche più spesso. Due biglietti, andata e ritorno, a soli sette euro e mezzo. Per arrivare poco più di un’ora.
Tra le due città, quella di partenza e quella di arrivo, una serie di bellissimi paesi, ricchi di storia, di fascino, di tradizioni, di arte culinaria come Bracciano col suo castello (di cui ci occuperemo una prossima volta) Manziana con la sua Caldara (già visitata in una precedente puntata), Oriolo con la meravigliosa faggeta (anch’essa percorsa nei nostri racconti), Capranica e Sutri con anfiteatro e mitreo, passando anche per Vetralla.
Giunti alla stazione di Viterbo, si entra nella capitale della Tuscia ammirando Porta Romana e le sue mura; ed è subito centro storico, ovvero il “Quartiere medievale”. Un tripudio di costruzioni tufacee, di archi, volte, fontane e fontanelle dove il peperino scuro fa da padrone, di stradine, piazzette e zone pedonali, di botteghe artigianali, di pub, birrerie, ristorantini impreziositi da vasi e fiori multicolori.
Da non perdere il percorso di Viterbo sotterranea (costo dai 3 ai 5 euro), particolarmente invitante per combattere il caldo e scoprire delle preziose vestigia del passato, venute alla luce tra cunicoli, scavi e passaggi segreti percorsi nel tufo, inizialmente scavati dagli Etruschi, ampliati nei secoli successivi, e poi divenuti poi rifugi antiaerei nella seconda guerra mondiale.
Non basterebbero due puntate di questa rubrica per descrivere le cose da vedere: il Palazzo dei Papi, dove Alessandro IV trasferì la sede del papato nel XIII secolo, la Loggia dei Papi, il suo colonnato e l’Aula del Conclave (il più lungo della storia vaticana), il Duomo (godibile, come il Palazzo dei Papi, con una guida che spiega, per 9 euro, tutta la sua storia in una buona mezz’ora), la Cattedrale di San Lorenzo, il Palazzo dei Priori.
Città che è stata scelta per la lunga serie televisiva del “Maresciallo Rocca”, dove la sceneggiatura si soffermava sapientemente in una serie di riprese che mettevano in risalto il fascino di questo luogo, teatro di avvenimenti storici e di folclore come la famosissima processione in onore di Santa Rosa con la bellissima “Macchina” dell’omonima Santa, che, sorretta e tirata da centinaia di “facchini”, sfila per le vie principali della città a settembre.
Questa magnificenza di colori, sapori, odori, logge ad archi e scalinate di ogni tipo e foggia, può e deve essere interrotta da un pranzo in uno dei numerosissimi locali. Faremmo torto a tutti se ne segnalassimo uno in particolare ma vogliamo suggerire cosa mangiare: carne alla brace, porchetta, pinsa, acquacotta al fieno, coregone, farro, castagne. Ogni stagione è una delizia per il palato.
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