Speciale Eurobarometro 2024 sull’atteggiamento degli europei nei confronti della politica energetica

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L’indagine Eurobarometro sul tema dell’energia e dell’atteggiamento degli europei, voluta dalla Commissione Europea e pubblicata nel mese di settembre 2024, è stata condotta nel periodo aprile-maggio 2024  con il metodo ‘face to face’ nei 27 Paesi dell’Unione. Essa mostra che i cittadini europei stanno accettando la transizione energetica perseguita dall’UE negli ultimi cinque anni, ma chiedono maggiore sostegno.

Nella transizione verso l’energia pulita vengono presi provvedimenti per risparmiare energia e adottare energia pulita, ma si vuole un maggior supporto nel rendere i prezzi dell’energia più accessibili.

Il 77 %di intervistati afferma che l’Unione europea dovrebbe svolgere un ruolo di coordinamento più incisivo in materia di energia.  

Il 79 % concorda con l’ipotesi che gli obiettivi climatici dell’UE stimoleranno nuovi posti di lavoro e attireranno investimenti nel settore dell’energia pulita. 

Il 76 % ritiene che le politiche in atto ridurranno la dipendenza dalle importazioni di energia e il 69 % ritiene che garantiranno una riduzione delle bollette energetiche per le famiglie e le imprese. 

L’Europa, per poter raggiungere tali obiettivi, dovrebbe diversificare le proprie fonti energetiche ed investire nelle energie rinnovabili, per il 62 % del campione, mentre dovrebbe risparmiare energia ogni volta che sia possibile, per il 54 %.

Alla domanda sul significato della politica energetica dell’UE, gli intervistati hanno risposto con un forte accento sull’accessibilità economica dell’energia

il 40 % ha affermato che la politica energetica dell’UE dovrebbe garantire in primo luogo prezzi dell’energia più accessibili per i consumatori; il 33 % ha risposto che l’UE dovrebbe investire in tecnologie energetiche innovative; il 30 % ha detto che dovrebbe puntare sulla riduzione del consumo di energia. 

Alla richiesta di indicare quali politiche dell’UE degli ultimi cinque anni hanno portato un valore aggiunto agli Stati membri:

– il 35 % ha evidenziato il sostegno agli investimenti nelle energie rinnovabili;

– il 27 % ha indicato gli investimenti in tecnologie energetiche innovative;

– il 25 % ha affermato che l’Europa ha contribuito a garantire che i prezzi dell’energia siano il più possibile accessibili;

– altri sostengono l’aver facilitato le scelte dei consumatori in materia di approvvigionamento energetico (24 %) o di prodotti efficienti sotto il profilo energetico (18 %). 

A specifica domanda sull’etichetta energetica dell’UE, Il 75 % degli intervistati ha risposto che ha influenzato la loro scelta nell’acquisto di un apparecchio negli ultimi cinque anni.

Alla domanda sulla riduzione del consumo di energia:

– il 77 % degli intervistati ha dichiarato di aver cambiato notevolmente abitudini per consumare meno energia a casa,negli ultimi cinque anni;

– il 55 % ha riferito di aver adattato i propri mezzi di trasporto per ridurre il consumo di energia;

– il 41 % ha risposto di aver modificato i propri modelli di consumo energetico sul luogo di lavoro.

Le risposte con le misure concrete adottate dai cittadini mostrano che la strategia ristrutturazioni lanciata dalla Commissione nel 2020 è in corso di svolgimento in tutta Europa:

– quasi la metà del 44 % degli intervistati che hanno adottato misure per ridurre il consumo di energia a casa, ha dichiarato di aver isolato il tetto, le pareti, le finestre o il pavimento; un intervistato su cinque circa comunica la modifica della caldaia (27 %) o l’installazione di pannelli solari (22 %);

– quattro su dieci circa, sostengono che le misure non sono state eseguite per motivi finanziari (37 %) o che la decisione è di pertinenza del proprietario dell’abitazione o dei condomini (36 %).

Alla richiesta di scegliere, per raggiungere la neutralità climatica, tra un elenco di opzioni strategiche: – la maggioranza degli intervistati ha affermato che l’UE dovrebbe incoraggiare gli Stati membri a concentrarsi su misure a sostegno delle famiglie in condizioni di povertà energetica (53 %), per ridurre il consumo di energia (50 %) o con misure che aiutino i cittadini a produrre o consumare energia da fonti rinnovabili (50 %); 

– Il 38 % degli intervistati ha affermato che l’UE dovrebbe incoraggiare gli Stati membri a concentrarsi su misure per le industrie e le imprese; alla domanda su quali politiche specifiche perseguirebbero questo obiettivo, il 35 % ha affermato che l’UE dovrebbe farlo sostenendo l’innovazione nelle tecnologie pulite, mentre il 30 % ritiene che dovrebbe incentivare i risparmi energetici.

Antecedenti:

L’UE ha rielaborato, in un paio di anni, la sua legislazione in materia di energia, in linea con il ‘Green Deal europeo’ e in risposta all’aggressione illegale della Russia nei confronti dell’Ucraina e alla sua strumentalizzazione delle sue risorse energetiche:

-sono stati innalzati gli obiettivi per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica; 

-è stata potenziata la ristrutturazione degli edifici;

-è stato riformato il funzionamento dei mercati dell’energia elettrica e del gas.

Per sostenere i cittadini e l’economia nel percorso verso la decarbonizzazione, con l’obiettivo della neutralità climatica dell’UE entro il 2050, sono stati compiuti notevoli progressi con nuovi strumenti di finanziamento a livello dell’UE.

I risultati dell’indagine Eurobarometro si riflettono nella visione della nuova Commissione per il periodo 2024-2029, come indicato negli orientamenti politici della Presidente von der Leyen e nelle lettere d’incarico che ha inviato ai Commissari designati.

Citazione: “I cittadini esprimono grande preoccupazione per l’accessibilità economica dell’energia, pur accogliendo la necessità di una transizione verso l’energia pulita. Riconoscono che l’UE ha attenuato gli effetti peggiori dei prezzi elevati dell’energia durante la recente crisi energetica, anche riducendo la volatilità dei prezzi e proteggendo i consumatori vulnerabili dagli aumenti dei prezzi, ma vogliono mantenere la nostra attenzione sull’accessibilità economica negli anni a venire. I cittadini sono inoltre convinti dell’obiettivo della neutralità climatica e dei benefici che ne derivano. Il percorso è lungo, ma l’obiettivo è chiaro: la dipendenza dell’UE dalle importazioni di combustibili fossili deve essere sostituita da energie rinnovabili prodotte internamente, a vantaggio dei cittadini, delle imprese e dell’ambiente.” Kadri Simson, commissaria per l’Energia

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