“Hotel California”(1976), il capolavoro degli Eagles

Hotel California

Uno degli album inclusi tra le pietre miliari del rock anni ‘70 è  “Hotel California”(1976), il quinto disco degli Eagles. Si tratta del primo lavoro della band californiana senza l’apporto del fondatore Bernie Leadon, con la partecipazione del chitarrista Joe Walsh e l’ultimo della band registrato insieme al bassista Randy Meisner. Il disco ha venduto 20 milioni di copie negli Stati Uniti e 33 milioni in tutto il mondo, ottenendo la certificazione oro in diversi stati europei, tra cui anche l’Italia, dove raggiungerà l’undicesima posizione.

Le tematiche trattate vertono per lo più sulla perdita dell’innocenza e la California viene vista come il lato oscuro degli USA. Rock, folk e country sono le coordinate sulle quali si muove “Hotel California”, impreziosito dai testi del batterista Don Henley e dalle chitarre dell’indimenticabile Glenn Frey. Tutto all’insegna di un ottimo lavoro destinato a fare la gioia delle radio amanti del format AOR West Coast. A tratti malinconico, decadente e disincantato, “Hotel California” conta su un’eccellente scaletta in cui troviamo la celebre title-track, un brano in cui vengono trattati l’edonismo, il lusso e appunto come già citato la perdita dell’innocenza, oltre che l’autodistruzione dell’alta borghesia californiana. La precarietà del successo viene raccontata nella splendida “New Kid In Town”, caratterizzata da ottime parti di piano elettrico Rhodes e chitarra, mentre in “Life In The Fast Lane” abbiamo rock-blues al fulmicotone grazie a incisivi riff chitarristici. C’è anche spazio per ottime ballads tra cui “Wasted Time”, “Pretty Maids All In A Row”, struggente e malinconica riflessione sullo scorrere del tempo, e “The Last Resort”, in cui in 7 minuti e 24 vengono trattati il tema della natura e dell’ecologia, forte di un arrangiamento di grande impatto e dell’efficace interpretazione di Don Henley.

In un periodo in cui dilagava il fenomeno punk, gli Eagles hanno saputo proporre una formula rock vincente, grazie al loro suono sì radiofonico ma per nulla scontato, oltre che trattare tematiche di spessore nei loro brani. La title-track verrà inserita alla posizione 49 nella lista delle 500 migliori canzoni di tutti i tempi. Dopo “Hotel California” il gruppo losangelino entrerà in crisi creativa. Bisognerà attendere il 1979 per la pubblicazione dell’album “The Long Run”, lavoro che qualitativamente risente delle tensioni tra i membri della band. Glenn Frey e Don Henley intraprenderanno discrete carriere soliste, mentre il resto della band pubblicherà lavori minori e collaborerà con vari artisti. Glenn Frey ci lascerà il 18 Gennaio del 2016 dopo una lunga malattia.

A distanza di 48 anni “Hotel California” si mostra come un disco invecchiato splendidamente e con il passare del tempo riesce a mantenere intatto il suo fascino. Come un buon vino che più invecchia e più diventa buono. Anche i suoi arrangiamenti, immediati e ben strutturati al tempo stesso, continuano tuttora a dare ottime lezioni di buona musica rock, grazie ai virtuosismi dei componenti della band. La discografia degli Eagles è formata di album dal notevole standard qualitativo e “Hotel California”, insieme a “Desperado”(1973) e “One Of These Night”(1975) rappresenta un ottimo punto di partenza per chi vuole approcciarsi al sound di questa band e anche ai grandi classici senza tempo del rock anni ‘70.

Fonte foto: pagina ufficiale Facebook Eagles

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