Gli inquilini in barba alla legge sul maltrattamento degli animali e al comune senso di pìetas trasformano un rifugio in tomba.
E’ successo nel condominio “Faggi rossi” di via Giulini a Rho (Mi) quello che potrebbe delinearsi come un vero e proprio racconto horror. Dopo le lamentele di alcuni condomini sulla presenza di gatti nello stabile, hanno pensato bene di usare il ricovero dei gatti nelle intercapedini come una vera e propria tomba chiudendo con del cemento l’accesso. I quattro gatti che al momento si trovavano in altri spazi sono stati avvelenati con delle polpette.
Lo scenario della tragedia è un complesso di tre palazzine per circa quindici famiglie con uno spazio verde di quasi tre mila metri quadrati. Dunque senz’altro la presenza dei gatti aveva anche un senso di derattizzazione.
I gatti, circa una ventina erano monitorati e curati da una volontaria che dopo averli censiti aveva costituito una colonia felina. Eppure come spesso accade la realtà supera l’immaginazione e così un commando di condomini scontenti in barba alla legge sul maltrattamento degli animali ed al buon senso ha pensato bene di trucidare la colonia con diversi metodi.
L’amministratore del condominio, Domenico Buompastore, ha dato l’ordine di chiudere le intercapedini con cemento e bulloni intrappolando così i mici che vi erano dentro, almeno cinque, secondo gli accertamenti.
Uno dei felini, dopo ben quattro giorni è riuscito a far notare la sua presenza facendo spuntare la zampina da una fessura rimasta aperta nel muro. Dopo il salvataggio è stato riscontrato uno stato di disidratazione e forte shock. Per fortuna
adesso è nuovamente libero. Non hanno avuto la stessa sorte i suoi simili, ritrovati morti lungo l’impianto di tubazione murato. La scelta di quel rifugio durante l’inverno, si doveva al calore emanato dall’impianto, purtroppo fatale.
Un’altra gattina è stata ritrovata terrorizzata in un tombino.
Nelle ciotole per i gatti, invece è stato trovato del veleno con cui alcuni condomini in via di accertamento, avrebbero deciso di disfarsi degli altri. La triste realtà è stata comunicata dalle autorità competenti dopo l’autopsia svoltasi su uno dei corpicini ritrovati senza vita e raccolto dalla volontaria. Proprio quest’ultima, che si occupava dei gatti, ha deciso di rivolgersi all’Aidaa, Associazione italiana difesa animali e ambiente che ha presentato un esposto penale.
L’amministratore di condominio, rivendicando evidentemente le proprie scelte di morte, pare minacci di multe salate chi osa mettere da mangiare ai felini.
La Legge nazionale (281/91) e quella regionale della Lombardia (art. 104, 105) prevedono la tutela degli animali e sanciscono il divieto di infliggere ad essi maltrattamenti.
Inoltre, secondo quanto previsto dal codice penale nel titolo IX bis Dei delitti contro il sentimento degli animali articolo 544 bis: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale e’ punito con la reclusione da quattro mesi a due anni”.
di Giulia Labarbuta
foto: petsparadise.it
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