E’ intrinseca nella modernità il rapporto tra Arte ed Istituzioni, una vecchia storia ed odiosa diatriba dei tempi moderni, ma non solo. Una notizia che non sta mancando di offrire polemiche, di minuto in minuto, è questa lanciata dalle agenzie; in occasione della visita del presidente iraniano Hassan Rohani, in Campidoglio sono state coperte da pannelli bianchi (su tutti e quattro i lati), alcune statue di nudi dei Musei Capitolini. La copertura sarebbe stata decisa “come forma di rispetto alla cultura e sensibilità iraniana”. Che l’arte e gli artisti “facciano paura”, è triste e vecchia storia. Nel ‘900 la censura è stata un programmatico strumento di controllo vari regimi totalitari, avversi alle opere d’arte, sia d’opposizione, sia in generale.
Nel 1937, a Monaco, Hitler inaugurò la mostra Entartete kunst, con seicento opere astratte, cubiste ed espressioniste esposte al pubblico ludibrio e destinate alla distruzione. L’evento ebbe un enorme successo: fu la prima mostra itinerante d’Europa, visitata da più di un milione di persone. Alla mostra Bulldozer, nel 1974 a Mosca, le opere astratte furono gettate in contenitori di metallo e distrutte, e i visitatori furono allontanati con gli idranti. Ed ancora, in Cina, in tantissime parti del mondo, come oggi i Talebani.
Tanti cittadini, tanta gente, in queste prime ore della mattina, stanno chiedendo sui social e via mail il perchè l’arte possa essere censurabile e che possa essere accaduto in queste ore, a Roma. L’artista, l’arte in se, non dovrebbe mai “offendere” la sensibilità altrui, nel rispetto reciproco; l’arte è vita e cultura e come tale non dovrebbe mai essere censurata, distrutta, coperta. I Musei Capitolini costituiscono un grande patrimonio, non solo per la Capitale ma per il Mondo intero; rappresentano la principale struttura museale civica comunale di Roma e fanno parte del “Sistema dei Musei in comune”. Sono stati aperti, al tempo di Papa Clemente XII, proprio perchè l’arte fosse fruibile a tutti, al popolo, non solo agli eletti.
Sono esposte opere di artisti incredibili, meravigliosi, di arte greca, ellenistica, opere di Policleto, con una grande parte dedicata ad uno scultore importantissimo, un artista eccelso come era Gian Lorenzo Bernini. Se i nudi incriminati si annoverano tra la statua del Fauno, il Galata morente, il Diadoumeno di Policleto, la Venere Esquilina, Eros o Thanatos, Ercole , la statua colossale di nudo che rappresenta Veiove o fosse anche Marco Aurelio in persona ad “offendere sensibiltà altrui”, allora siamo veramente finiti, defunti. Non sappiamo riconoscere la differenza tra “rispetto”, “sensibiltà”, “cultura” ed “accoglienza”.
Forse Eros con l’arco, il nudo di Lisippo, ha offeso e denigrato? Forse non è sinonimo di “rispetto ed ospitalità”? Me lo chiedo ad alta voce, ce lo chiediamo in tanti.
Probabilmente cercheremo delle risposte dal Ministro per i Beni Culturali ma le chiederemo anche al nostro Premier, se potranno così illuminarci del fatto che opere secolari offendano davvero il sacrosanto diritto all’accoglienza e dell’educazione. Per non offendere qualcuno, offendiamo ipocritamente il patrimonio mondiale e tutti noi, esseri umani. Restiamo in attesa di risposte ufficiali ma ricordiamo che l’arte è bene preziosissimo dell’umana libertà di espressione.
di Alessandra Paparelli
Scrivi