L’adolescenza è un periodo di transizione, cruciale e abbastanza delicato, nella vita dei giovani. L’intero percorso, seppure in un arco temporale assai limitato, è infatti segnato da una serie di sfide che, oscillando tra timori e incoscienza, dovrà portare i ragazzi a prendere decisioni significative in grado di influenzare il loro futuro. È insomma il crocevia tra l’innocenza della gioventù e le responsabilità della vita adulta.
Se da una parte i genitori sono chiamati a svolgere un ruolo di guida, è essenziale che i ragazzi siano incoraggiati a sviluppare autonomia e capacità decisionali.
Le problematiche dell’adolescenza
Ma quali sono le problematiche più comuni con cui ogni adolescente deve fare i conti?
Identità e autonomia: gli adolescenti si trovano innanzitutto ad affrontare il complesso processo di scoperta di sé stessi e della loro identità. Si scontrano con la necessità di definire chi sono, in cosa credono, quali siano i loro valori e aspirazioni, indipendentemente da quelli che sono i sogni dei loro genitori. Questo può portare a conflitti con gli adulti e a una ricerca di indipendenza. Spesso infatti i genitori tendono a imporre delle decisioni o linee guida senza tenere conto delle reali e intime necessità dei loro ragazzi. Dimenticano che i figli non appartengono a loro ma son individui autonomi che porteranno nel mondo la loro individualità.
Educazione e lavoro: la transizione dalla vita di studente a quella di lavoratore può essere travagliata. Molti giovani si trovano di fronte alla pressione di scegliere una carriera o un percorso di studio che determinerà gran parte del loro futuro. In questa fase è fondamentale aiutarli a scoprire cosa risuona davvero nel loro intimo, onde evitare degli inutili salti nel vuoto.
Indecisioni e dubbi: l’incertezza sulle incognite del futuro è una componente comune di questo periodo. I giovani si domandano quale strada seguire e se le loro scelte siano le giuste. Sperimentano più di tutti una sensazione di precarietà e il domani sembra una montagna impossibile da scalare: è difficile trovare un lavoro stabile, mantenerlo, comprare o affittare una casa, i salari sono insufficienti.
Relazioni interpersonali: l’adolescenza porta con sé nuove dinamiche sociali. Gli amici e le relazioni romantiche assumono un ruolo di maggiore importanza, portando spesso a situazioni complesse e conflittuali.
Il Papa ai giovani: rischiate, se volete costruire un mondo migliore
Come non bastasse, gli adolescenti sono spesso assaliti da mille angosce e timori. Dalla paura del fallimento a quella di non essere all’altezza delle aspettative, dal timore di fare scelte sbagliate, alla pressione sociale fino al confronto con i loro coetanei, ogni decisione può sembrare carica di conseguenze enormi. Di fronte a tali inquietudini, ognuno reagisce a modo proprio.
C’è chi vede negli ostacoli una sfida, chi si lascia paralizzare, chi invece affronta le situazioni con una certa dose di incoscienza.
Quest’ultima, spesso stigmatizzata come qualcosa da evitare, può essere tuttavia sia una benedizione sia una maledizione. Da un lato, può portare a una maggiore audacia nell’affrontare le sfide e spingere i giovani a infrangere le convenzioni, dall’altro, può comportare rischi se non è accompagnata da una sana dose di riflessione, consapevolezza e senso di responsabilità.
Insomma stare in equilibrio o trovare il famoso “centro di gravità permanente” di cui parlava Battiato non è cosa semplice, ma le recenti parole di Papa Francesco, che domanda “coraggio” e “ascolto” ed esorta a vivere una vita piena, frutto del donarsi al servizio degli altri, invitano a raccogliere la sfida.
Da semplici genitori, non da un punto di vista sociologico o da professionisti del settore, cercheremo di capire cosa possiamo fare per aiutare concretamente i ragazzi.
Ascolto attivo: i genitori dovrebbero creare uno spazio aperto e privo di giudizio per i loro figli, in modo che possano esprimere le proprie preoccupazioni e idee, i loro sogni e desideri.
Occorre incoraggiarli e non permettere mai che abbassino l’asticella del desiderio, mirando a surrogati egoistici e mediocri: il soldo facile, la bella macchina, ecc.. Tutte cose buone e giuste quando rientrano in un progetto ma che, se fini a se stessi, non portano alla vera felicità.
Occorre dare fiato ai desideri di felicità, di sana realizzazione e alimentare la speranza, intesa quest’ultima, non come un vago sentimento positivo sull’avvenire, illusione o emozione, ma come qualcosa che ha a che fare con scelte concrete. Alimentare la speranza è infatti un’azione sociale, intellettuale, artistica, politica nel senso più alto della parola. E’ mettere le proprie capacità e risorse al servizio del bene comune, è seminare futuro. La speranza genera cambiamento e migliora l’avvenire.
Guida e suggerimenti: offrire supporto e suggerimenti basati sull’esperienza può essere estremamente utile, ma è importante evitare di imporre decisioni. Meglio una sorta di alleanza intergenerazionale! I genitori dovrebbero cioè incoraggiare i loro figli a esplorare le proprie inclinazioni e interessi, ma cercare al tempo stesso di essere equidistanti e neutrali, nella cosiddetta posizione “dell’osservatore esterno”.
Favorire l’autonomia decisionale: incoraggiare i giovani a prendere decisioni autonome e a sperimentare nuove esperienze è fondamentale per la loro crescita.
Vivere da soli o con i genitori?
Altro dubbio amletico che suscita non poche perplessità riguarda la scelta di vivere da soli o con la famiglia.
Questa è una delle prime grandi decisioni che i giovani devono affrontare. Ovviamente la scelta dipende da vari fattori, come la situazione finanziaria, l’indipendenza emotiva e le opportunità di crescita personale.
Entrambe le opzioni hanno vantaggi e svantaggi.
Vivere da soli offre indipendenza e opportunità di crescita personale, ma comporta anche una maggiore responsabilità finanziaria. Restare con la famiglia può offrire un sostegno emotivo e finanziario, ma può anche rallentare il processo di crescita individuale.
Non c’è una risposta universale, ma è importante che la decisione sia ponderata e basata sulle esigenze e i desideri individuali.
In conclusione, l’adolescenza è un periodo di grandi cambiamenti e sfide per i giovani. Mentre i timori e l’incoscienza possono influenzare le scelte, è fondamentale che vengano forniti supporto e una guida equilibrata, onde evitare delle rovinose cadute.
Gli adulti, soprattutto i genitori, devono essere presenti come risorse affidabili, ascoltare i ragazzi con profondità di discernimento, invitarli a una vita di pienezza, ma anche lasciare spazio per l’autonomia e la crescita individuale.
Con il giusto equilibrio tra sostegno e autonomia, i giovani saranno meglio preparati per affrontare il futuro con fiducia e determinazione.
Soprattutto, nel bene e nel male, è importate non lasciare mai da soli gli adolescenti.
Occorre infine una sana dose di lungimiranza, ingrediente in grado di predisporre un terreno fertile per far fiorire una nuova primavera, fatta di giovani che possono realmente cambiare, in meglio, il futuro.
Insomma, fiducia ai giovani!
Foto di Gerd Altmann da Pixabay
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