I risultati di una innovativa ricerca della Scuola di Medicina Veterinaria dell’Università della California di Davis evidenziano che la maggior parte delle ricette casalinghe per cani sono nutrizionalmente incomplete
Cucinare per il proprio cane seguendo ricette casalinghe può essere pericoloso per la sua salute. Questo l’allarme lanciato da una ricerca della Scuola di Medicina Veterinaria dell’Università della California di Davis, pubblicato sul Journal of the American Veterinary Medical Association. Lo studio, il più ampio mai effettuato sul tema, ha analizzato il contenuto nutrizionale di 200 ricette provenienti da 34 diverse fonti, inclusi libri di cucina per cani, ricettari reperiti sul web e testi di medicina veterinaria.
I risultati evidenziano che solo 5 ricette (tutte scritte da veterinari), delle 200 analizzate, erano in grado di fornire quantità adeguate di tutti i principi nutritivi essenziali stabiliti dalle linee guida del National Research Council (NCR) americano e solo 9 ricette (di cui 8 scritte da veterinari) soddisfacevano gli standard nutrizionali dell’Association of American Feed Control Officials (AAFCO).
Le carenze più gravi riscontrate sono relative a colina, vitamina D, zinco e vitamina E, che possono causare problemi di salute come disfunzione immunitaria, accumulo di grasso nel fegato e anomalie muscolo-scheletriche, spiegano i ricercatori. Per vitamina D, zinco, colina e vitamina E, un numero notevole di ricette aveva valori inferiori alla metà delle quantità giornaliere raccomandate dal NRC, e alcune diete avevano valori di vitamina D o EPA+DHA che superavano il limite superiore di sicurezza.
Lo studio ha analizzato sia gli ingredienti, sia le istruzioni fornite per la preparazione, ed i risultati dimostrano che il 95% delle ricette non conteneva i livelli adeguati di almeno 1 nutriente, mentre nell’83% dei casi il problema riguardava più di un nutriente. La rotazione delle ricette e la somministrazione di ricette diverse per garantire la varietà dei nutrienti, evidenziano i ricercatori, conosciuto come concetto del “balance over time”, non aiuta a correggere il problema dato che molte delle ricette presentano le stesse carenze. Nel 92% dei casi, inoltre, le istruzioni riguardo ad ingredienti o metodi di preparazione non erano sufficientemente chiare, mentre l’85% delle ricette non forniva informazioni sulle calorie contenute o sulla taglia dell’animale a cui era destinata, rendendo ancor più difficile stabilire la corretta razione giornaliera.
Fonte: “Evaluation of recipes of home-prepared maintenance diets for dogs”. Stockman, J. Fascetti, AJ. Kass, PH. Larsen,JA. Journal of the American Veterinary Medical Association. 2013; 242 (11): 1500-1505.
fonte: assalco.it
foto: pensionepercani.info
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