Alma Mahler: l’autentica

alma mahler

Alma Margaretha Maria Schindler (1879-1964), più conosciuta come Alma Mahler nasce nella colta e frizzante Vienna di fine ‘800. Ella, compositrice e scrittrice, è dotata di un’insolita aura magnetica, che, ben presto, la aiuta a emergere nel variegato e complesso universo umano.

I primi passi nel mondo

Alma, figlia d’arte, cresce da sempre circondata da personalità di spicco della musica, dell’architettura e della letteratura. Particolarmente affascinante per i suoi occhi viola e per il suo corpo giunonico, viene ritratta dal pittore Gustave Klimt, che si invaghisce di lei, tanto da scriverle:

«Il tuo fascino non smette di catturarmi, anzi diventa sempre più forte»

Per Alma, allora solo una ragazzina diciassettenne, l’artista è solo una infatuazione adolescenziale, che non la distoglie dalla sua totale immersione nella musica. Questa la sua vera passione, che coltiva sia come pianista di talento che frequentando la classe di composizione di Alexander von Zemlinsky. Prima donna a diventare allieva del maestro, ne subisce il carisma, sebbene lo detesti fisicamente.

Alma e i suoi amori

Purtroppo Alma è costretta a soffocare le sue doti compositive, quando nel 1902 sposa il già direttore della Wiener Staatsoper Gustave Mahler, vent’anni più grande, che la destina al ruolo di moglie e madre, angelo del focolare, e non a quello di musicista. Egli le dedica molti dei suoi lavori, come le Sinfonie nn. 6 e 8.

Alma non ammira le creazioni del marito, anzi, lo considera un mediocre; paradossalmente, invece, Mahler imparerà ad apprezzare le composizioni della consorte. Chiaramente il matrimonio non appaga Alma, che, sempre più isolata, inizia a bere e ingrassare. Sarà la terapia del ballo a farla rinascere, e soprattutto l’incontro con il giovane architetto Walter Gropius, futuro fondatore del Bauhaus, che diventa il suo amante, ancor prima di rimanere vedova nel 1911.

I due si sposano nel 1915 ma, nel frangente, la donna ha una breve relazione con il pittore ventiseienne Oskar Kokoschka. Egli, letteralmente ammagliato dalla forte personalità della sua amata, comincia a firmarsi con il nome di Oscar Alma e la dipinge in molte sue opere, come “La sposa del vento”. A causa della sua esagerata gelosia e possessività, la loro storia si interrompe bruscamente, Kokoschka si arruola, ma al suo ritorno a Vienna, commissiona una bambola con le fattezze di Alma, per porre rimedio all’ossessione di possederla incondizionatamente.

Dopo la prima guerra mondiale, Alma e Gropius divorziano e lei intraprende la sua ultima storia con Franz Werfel, scrittore poco noto, ma pieno di talento, che decide di sposarla, solo quando è in attesa di suo figlio nel 1929.

I due coniugi lasciano la Germania nazista alla fine degli anni ’30 per stabilirsi negli Stati Uniti, dove Alma svolge il ruolo di mecenate delle arti, riunendo attorno a sé molti artisti come Arnold Schönberg e Igor’ Fëdorovič Stravinskij, mentre Franz raggiunge la popolarità con il romanzo “The song of Bernadette”.

Alma e la maturità

Dopo la morte di Werfel, avvenuta nel ’45, Alma diventa ufficialmente cittadina statunitense e si trasferisce a New York, dove assiste alla rinascita delle composizioni di Mahler, pubblica “And the bridge is love”, il racconto della sua intensa e complicata esistenza, che trova la sua autenticità solo nella musica. L’intima natura si evince proprio dai suoi tre cicli di lieder, composizioni quasi espressionistiche, evocazioni di stati d’animo mutevoli e profondi. Diciassette in totale, scritti originariamente per canto e pianoforte, poi orchestrati dal direttore finlandese Jorma Panula. Armonicamente arditi, colmi di poderose masse accordali, nonché di intrecci polifonici, perfettamente aderenti ai testi. Questi ultimi, quasi sempre di autori a lei contemporanei, evidenziano tematiche quali la figura paterna, la solitudine, la religione, l’amore. Alma Mahler, autentica, donna di strepitoso talento, colta ma a volte contraddittoria, alla perenne ricerca della propria affermazione, in un mondo maschilista; sebbene musa ispiratrice di grandi geni, nelle sue pagine confessa:

«Abbandonerò ogni uomo per dedicarmi alla mia musica. La musica è tutto per me… mai più sarò schiava di un uomo, perché voglio occuparmi solo di me stessa e del mio benessere»

Foto di StockSnap da Pixabay

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