AltaRoma: sulle passerelle sfilano nuove eleganze

CurielProsegue l’Alta Moda a Roma. Tante new entry e tanti gli stili che si susseguono lungo le passerelle capitoline, che siano all’italiana o che preferiscano rifarsi ai mood d’oltreoceano come possiamo vedere nella collezione primavera estate firmata Curiel Couture (in foto).

Venti che provengono dalla Cambogia, dalla Thailandia e dalla Malesia si trasformano in abiti onepieces per la bella stagione italiana: i primi cinque abiti infatti sono una rivisitazione di particolari degli abiti assolutamente etnici. La ricerca infinita di nuove cromie, il patchwork proposto su tessuti moderni o antichizzati sono elementi chiave della collezione. Anche nei materiali il brand ha scelto di essere più vicino possibile agli usi e costumi, utilizzando infatti una seta tessuta a mano a righe proveniente dal Thimphu.

Immancabili nell’Haute Couture sicuramente i tailleur che si snodano verso l’esterno pronunciando le spalle, quasi a voler rendersi partecipe dell’ambiente che circonda l’abito stesso, ispirati sicuramente dalle forme delle divise dei guerrieri cinesi ai tempi di Ban Chao.

Le gonne, a corolla, vanno indossate sotto le giacche e la vita è sempre ben segnata sopra le baschine che snelliscono la silhouette. Per il cocktail lo chiffon è il protagonista come i fiori di cui è vestito anche se non mancano i curiellini di crepe che possiamo notare nei abiti da giorno. Tanto rosso e kaki, alternati a dettagli in turchese, dorato, bianco e nero.

Sarli Couture veste la donna di futuro materico e materiali leggeri e comodi da portare: la parola d’ordine è funzionalità, senza abbandonare il patrimonio artistico del brand a cui bisogna dar conto.

Grande provocazione e sensualità è resa dalle trasparenze e dalla stratificazione dei vedo-non-vedo, che si alternano a linee pulite e colori vibranti, utilizzando una tavolozza piena di verdi, glicine, fuxia azalea, nero e bianco. La forza nella collezione è sicuramente ottenuta dai tagli geometrici che diventano sciolti, impalpabili, morbidi e asciutti. Organza, gazar, jacquard vestono la donna Sarli di nuove aspettative, senza declinare il drapée. Per la sera la maison ha scelto degli abiti semplici e sobri, senza cristalli: taglio lungo come una distesa fiorita che alle volte scopre la silhouette. I metalli lavorati egregiamente li troviamo non solo sui pezzi ma anche nei dettagli di scarpe e borse.

C’è chi sceglie, poi, di vestire l’autunno-inverno: San Andrès Milano, vincitore dell’ottava edizione di WION?, sfila per la terza volta sulle passerelle capitoline per l’Alta Moda. Il brand sceglie come sua musa per la nuova collezione la femme fatale Marìa Félix, icona messicana del cinema, donna di gran carriera capace di far innamorare e intimorire numerosi artisti ancora oggi: “Te dije muchas palabras de esas bonitas con que arrullan los corazones pidiendo que me queras. Maria Bonita, Maria del Alma”

Ed è infatti il connubio tra passato e presente a scandire i ritmi della linea. Troviamo il trapezio anche qui, che si ripropone anche nelle giacche e nei cappotti over size con dettagli in pelliccia. Sotto preferibilmente pantaloni a sigaretta e gonne a pennello dall’allure retrò. I color blocking si creano grazie all’unione delle texture marmorizzate in crepe di lana con le gonne che si avvicinano ai polpacci, dalla forma a corolla. La palette è rigorosa di indaco, beige, carta da zucchero, acquamarina e verde acqua: insieme per vestire le linee di una donna che ama osare senza perdere un’eleganza senza tempo.

di Mauro Stano

foto: zimbio.com

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