Non si fermano le violenze in India, dopo il caso della 23enne stuprata a bordo di un autobus e deceduta in seguito agli abusi subiti.
Contro la piaga indiana degli stupri di gruppo molte persone sono scese in piazza negli scorsi giorni per fare in modo che il governo prenda dei seri provvedimenti contro il fenomeno e contro la misoginia dilagante nel paese.
La mobilitazione popolare non ha però fermato le volenze: a capodanno una giovane di 17 anni è stata sedata e violentata da un gruppo di dipendenti di una nota compagnia informatica, ed una bambina di solo 7 anni è stata stuprata a Bangalore.
Nel frattempo Human Rights Watch ha denunciato anche il modo indegno con il quale i medici trattano le ragazze sottoposte a stupro sottoponendole ad esami umilianti e poco scientifici.
Il presidente della Corte Suprema Altamas Kabir ha inaugurato un tribunale speciale detto “Fast-track court”, primo di quattro tribunali che saranno creati a New Delhi e che si occuperanno esclusivamente di reati contro le donne. Sarà proprio il Fast-Track court a processare per direttissima i sei stupratori della 23enne di cui ancora non si conosce il nome.
di Redazione
foto: fanpage.it
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