Lo sterminio di civili in Siria ora non è più accettato nemmeno dalla Lega Araba, che ha supportato il regime di Assad fino ad oggi. L’organismo, riunitosi al Cairo, ha approvato una risoluzione con cui si mette fine alla missione degli osservatori. Si chiede all’Onu di accelerare i tempi «per formare delle forze di peacekeeping arabo-Onu e controllare e mantenere il cessate il fuoco in Siria» e si auspica la sospensione di tutte le forme di cooperazione diplomatica con Damasco e l’apertura di colloqui politici con l’opposizione al regime. Le violenze contro i civili, si legge nel documento, sono considerate un’aperta violazione della legge internazionale e «i responsabili meritano di essere puniti».
Una grande risposta da parte dell’organizzazione, che raccoglie i paesi nord africani e medio orientali, disposta a mettere in secondo piano l’acredine nei confronti dell’Occidente, nel nome di una risoluzione congiunta in grado di mettere in sicurezza i civili Siriani che stanno subendo un’indiscriminata repressione da parte del dittatore Assad.
La risposta del regime alle dichiarazioni della Lega Araba non si sono fatte attendere: «La Siria ritiene che queste posizioni riflettano la falsificazione della volontà araba collettiva» da parte dei paesi capeggiati da Arabia saudita e Qatar e che «l’egemonia» di questi due paesi rappresenti «una violazione flagrante della carta della Lega e un atto ostile diretto contro la stabilità della Siria».
Matteo Testa
Foto: italnews.info
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