Alcuni studi rivelano che, ogni dieci anni, gli uomini producono il 5% in meno di spermatozoi rispetto ai coetanei del decennio precedente. La fertilità maschile è sempre più a rischio e la responsabilità, spesso, è di uno stile di vita malsano; stress psico-fisico, inquinamento, fumo, alcol, droghe e diete squilibrate non migliorano certo la situazione, anzi sono tra i principali responsabili. La ricerca stà cercando di rimediare al delicato problema dell’infertilità sperimentando l’uso di antiossidanti e gli effetti che essi hanno su di esso. Un gruppo di ricercatori neozelandesi, a gennaio, ha sottoposto 2500 coppie a 34 studi clinici e vari trattamenti sulla sterilità. Gli scienziati sono arrivati alla conclusione che gli uomini che assumono antiossidanti (vitamine e minerali) per via orale, possono concepire con più probabilità, perché questi riducono i danni al DNA dello sperma. All’Università di Vienna 132 uomini con almeno un anno di infertilità hanno provato ad assumere, per 3 mesi, un mix di antiossidanti come Vitamina E, Zinco e Selenio; dopo questo arco di tempo si sono sottoposti ad uno spermiogramma che di fatto ha rilevato un aumento dei parametri della qualità del liquido seminale. Questa scoperta permette di poter inserire gli antiossidanti come supporto per una terapia di fecondazione assistita e di risolvere un problema molto gravoso per il genere umano.
Rosa di Matteo
Foto: chimicare.org
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