In seguito alle polemiche per la costante presenza televisiva di Berlusconi, l’Agcom ha approvato il nuovo regolamento per l’attuazione della par condicio nelle elezioni 2013.
Il regolamento si estende a emittenti sia private che locali, stampa e sondaggi. La posizione dei “non candidati” come Mario Monti o Beppe Grillo viene equiparata a quella dei normali candidati nei programmi di informazione e resta vietata nei programmi di intrattenimento.
Secondo l’articolo 7 del regolamento direttori, conduttori e registi dei programmi di informazione “devono assicurare in maniera particolarmente rigorosa condizioni oggettive di parità di trattamento, riscontrabili sui dati del monitoraggio del pluralismo ed osservano ogni cautela volta ad evitare che si determinino, anche indirettamente, situazioni di vantaggio o svantaggio per determinate forze politiche, considerando non solo le presenze e le posizioni dei candidati, ma anche le posizioni di contenuto politico espresse da soggetti e persone non direttamente partecipanti alla competizione elettorale”.
Il presidente della Commissione di Vigilanza, Sergio Zavoli, invita intanto la Rai a ripristinare una situazione di equilibrio frenando l’offensiva mediatica del cavaliere. Bersani dal canto suo annuncia che non farà dibattiti e non andrà a coprire lo spazio televisivo che gli spetterebbe in Rai: “La cosa più irritante – ha dichiarato il segretario Pd – dopo aver subito l’irritante invasione di Berlusconi in televisione, è sentirmi dire ‘vabbé, ora vieni anche tu’, ed invita la Rai a riempire quegli spazi con inchieste: ” la Rai dedichi lo stesso tempo che secondo il bilancino sarebbe toccato a me, a trasmettere inchieste sulla situazione in Siria o sui dati dei Confindustria sul meridione. Alla Rai dico: il mio tempo lo utilizzi così, in questo modo, più Berlusconi va in tv, più volte si parlerà di problemi seri, con un moltiplicatore positivo. E’ ora di finirla con le pantomime”.
di Redazione
foto: panorama.it
Scrivi