Ieri la Guardia di Finanza di Torino, dopo innumerevoli perquisizioni e l’analisi di 12 terabytes di materiale, ha sciolto il nodo gordiano relativo al buco di 600 milioni causato dalla famiglia Ligresti e ha così disposto un ordine di custodia cautelare nei confronti di membri della famiglia e di alcuni ex dirigenti di Fondiaria-SAI., tra cui Fausto Marchionni e l’ex vicepresidente Antonio Talarico, entrambi ai domiciliari ed Emanuele Erbetta, trasferito in prigione.
Salvatore Ligresti, 81 anni, è agli arresti domiciliari, le figlie Jonella e Giulia Maria sono state arrestate, mentre. il figlio Gioacchino, che si trova in Svizzera risulta “ricercato”.Adesso le autorità attendono di sapere se l’uomo intende rientrare in Italia e consegnarsi.
Le ipotesi di reato nei loro confronti sono falso in bilancio aggravato e manipolazione del mercato, relativa al bilancio del 2010 di FonSAI.
Secondo l’accusa, avrebbero nascosto la mancanza di circa 600 milioni di euro dalle riserve assicurative della società (la riserva sinistri) e comunicato al mercato notizie fasulle sul bilancio dell’azienda, per evitare conseguenze negative sul titolo di FonSAI, (vicina al dissesto finanziario), causando un danno pari a 12 mila risparmiatori .La sottovalutazione della ‘riserva sinistri’ ha consentito negli anni la distribuzione di utili per 253 milioni di euro alla holding della famiglia Ligresti, la Premafin, dove invece si sarebbero dovute registrare perdite.
Secondo ulteriori indagini, queste operazioni avrebbero garantito ai Ligresti un costante flusso di denaro necessario a foraggiare operazioni immobiliari parallele.
il procuratore aggiunto di Torino, Vittorio Nessi.ha spiegato che tale cifra si ottiene “dalla perdita di valore del titolo e dal pregiudizio per i piccoli azionisti che hanno sottoscritto primi aumenti di capitale e non sono poi stati in grado di sostenere i successivi”.
A questo punto utile sapere chi è Ligresti.
Si tratta di un imprenditore siciliano del settore immobiliare, soprannominato “il re del mattone”, non nuovo a torbide vicende giudiziarie- Già negli anni ’80 sedeva” alla destra” di Bettino Craxi e al banchiere Enrico Cuccia e parecchie delle sue società immobiliari sono coinvolte nei progetti legati a Expo 2015.
Nel 1992 era stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta Mani pulite e aveva patteggiato una pena di 2 anni e 4 mesi per corruzione, scontata con l’affidamento ai servizi sociali. Oltre a ciò possiede quote azionarie di rilievo in Mediobanca, Capitalia e Unicredit e nel settore assicurativo .Ligresti è infatti proprietario di Fondiaria Sai, controllata dalla holding Premafin e possiede 5% di Rcs.
L’arresto è arrivato dopo un’inchiesta aperta nel 2012 ,su Premafin, società del gruppo Ligresti., per la quale si ipotizzava il falso in bilancio e ostacolo all’attività di vigilanza ( per il quadriennio 2008-2011) .
A Febbraio si era poi aggiunta l’ipotesi di infedeltà patrimoniale dopo la presentazione di numerose querele da parte degli azionisti.
di Simona Mazza
foto: Ansa
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