Attentato terroristico ieri pomeriggio a Londra dove, intorno alle tre, un suv è piombato sulla folla che passeggiava sul ponte di Westminster. Dopo aver lasciato una scia di sangue e terrore, l’attentatore, sceso dall’auto, si è diretto nel cortile del Parlamento inglese e, dopo aver accoltellato a morte una guardia disarmata, è stato colpito e ucciso dalla Polizia.
Secondo Scotland Yard che, attraverso le parole del vice capo Mark Rowley, ha parlato chiaramente di «pista islamista», i morti sarebbero tre più l’attentatore; 40 i feriti, di cui sette in gravi condizioni. Tra le vittime dell’attentato ci sono anche due donne italiane, una romana e una bolognese.
La premier, Theresa May, presente in quei momenti in Parlamento è stata subito messa in salvo su una Jaguar della sicurezza e portata immediatamente a Downing Street, residenza e sede del Primo Ministro del Regno Unito, ha poi commentato «I terroristi hanno scelto di colpire nel cuore della nostra capitale, dove persone di tutte le nazionalità, religioni e culture si radunano per celebrare i valori di liberta, democrazia e libertà di parola. Ogni tentativo di sconfiggere quei valori con la violenza è destinato a fallire».
A seguito dell’attentato, nella notte, a Birmingham e a Londra, sono state arrestate sette persone ritenute collegate, direttamente o indirettamente, al terrorista. Scotland Yard, per esigenze di indagine, non ha ancora rivelato l’identità dell’uomo.
Anche in Italia, a causa dell’attentato a Londra, questa mattina, al Viminale, si è tenuta una riunione straordinaria del Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo (C.A.S.A.) presieduta dal ministro dell’Interno, Marco Minniti, il quale al termine ha dichiarato che bisogna «Tenere alto il livello di attenzione e una intensificazione delle misure di vigilanza e di sicurezza a protezione degli obiettivi ritenuti più a rischio».
di Enzo Di Stasio
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