Scossa per l’auto elettrica
Le auto elettriche continuano a registrare un notevole aumento di immatricolazione.
Nel mese di novembre 2021 in Italia sono state immatricolate 6.958 auto full elettriche, un incremento importante rispetto allo stesso mese del 2020 quando ne furono immatricolate 4.800 circa. In questi primi undici mesi la quota di mercato delle auto elettriche rappresenta il 4,4% del totale, pari a circa 63.000 veicoli immatricolati. Forse l’unico valore positivo del settore auto è la scossa dell’elettrico, poiché anche i numeri del venduto a novembre restano impietosi: -24% rispetto al 2020.
L’elettrica più amata
Quale sarà la vettura più amata e desiderata dagli italiani? La risposta è semplice: la Fiat 500, un best seller che non arresta la sua ascesa. Un’auto che da quando è nata nel lontano 1957 ha sempre sostenuto rivoluzioni di mobilità, accompagnando il boom italiano e la voglia delle persone di spostarsi in giro per il paese, fino al luglio 2007 quando, riproposta in chiave moderna, ha fatto subito breccia nei cuori degli automobilisti non solo italiani, ma soprattutto europei. In questi undici mesi sono state immatricolate poco meno di 10.000 Fiat 500 elettriche.
L’auto elettrica piace davvero?
L’auto elettrica, più che piacere, affascina molti automobilisti. Il fascino che sprigiona una macchia elettrica è il frutto dell’atmosfera dei sensi, il silenzio di quando si viaggia, i grandi schermi digitali che seducono gli occhi di chi guida o è a bordo. L’accelerazione impressionante che solo le grandi sportive endotermiche hanno. Oggi l’auto elettrica rappresenta la vera novità tangibile che tutti posso vedere e provare.
I dati però dicono anche che questa crescita di immatricolazioni è dovuta a due fattori principali: il primo che i primi ad immatricolare vetture elettriche non sono clienti privati, ma in particolare sono le società di noleggio lungo termine e di car sharing; il secondo fattore a spingere è la necessità per i costruttori di aumentare la quota di veicoli ad emissioni zero per evitare di andare a pagare miliardi di euro in sanzioni per le quote di CO₂ prodotta.
Scossa o dispersione
Scusate il gioco di parole, ma è importante analizzare il momento di transizione che il mondo dell’auto vive in questi anni.
Le auto elettriche rappresentano una bella sfida per i produttori di auto; una sfida complessa e costosa. Il pubblico apprezza, ma solo quello facoltoso, perché l’auto elettrica ha ancora oggi costi di acquisto proibitivi per la maggior parte degli utenti.
A frenare la scossa del successo in Italia è l’assenza delle infrastrutture di ricarica, totalmente insufficiente, sul territorio nazionale. Un altro elemento che pesa sulla vendita delle auto elettriche è la scarsa capacità degli accumulatori installati sulle vetture di garantire percorrenze superiori ai 500 km, traguardo oggi superabile da qualunque vettura dotata di motore diesel.
I tempi di produzione di un’auto elettrica sono più brevi, ma causa pandemia, scarsità di accumulatori e la famosa crisi dei chip che affligge tutto il comparto i tempi di consegna sono più che triplicati in alcuni casi.
L’ambiente ideale dove utilizzare questa tipologia di auto è la città, creando una dispersione di successo. Un aspetto da sottolineare è anche il difficile pubblico italiano che è abituato a tenere circa dieci anni la propria vettura ed a oggi i veicoli elettrici non garantiscono batterie efficienti per un lasso di tempo così ampio.
Il futuro dell’auto
L’obbiettivo del legislatore italiano è di arrivare per il 2030 ad avere un parco circolante di almeno sei milioni di veicoli elettrici. Al momento i dati non supportano la possibilità di raggiungere un traguardo così importante. Nel 2022 assisteremo al primo pronostico sbagliato sulle batterie ovvero il loro prezzo aumenterà (fonte Quattroruote online), invece di diminuire come spesso annunciato dagli esperti di settore. Oggi le immatricolazioni di auto elettriche sono artefatte da immense risorse pubbliche elargite dai governi di tutto il mondo. Incentivi all’acquisto accompagnati da denigrazione e limitazioni alla circolazione per le auto endotermiche.
In questo dicembre del 2021 i manager del settore, primo fra tutti l’amministratore delegato del gruppo Stellantis Carlos Tavares, hanno lanciato un monito alla politica sulla ricaduta negativa della diffusione dell’auto elettrica, che porterà alla perdita di almeno mezzo milione di posti di lavoro.
Se le auto elettriche avranno il sopravvento su quelle tradizionali è presto per dirlo. Nei prossimi anni assisteremo a più di una scossa all’intero comparto auto.
Fonte foto: fiat.it
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