Auto: una crisi infinita

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Il settore auto continua a vivere una lunghissima crisi. Il 2022 doveva essere un anno di transizione, certamente, ma anche di recupero dopo la pandemia, il cambio di strategie green e la crisi della componentistica. Purtroppo i dati riportano una situazione impietosa e forse poco prevedibile. Una crisi infinita.

Febbraio 2022

A febbraio 2022 le immatricolazioni di auto nuove sono state appena di 110.869 unità, con un calo del 22,6% su febbraio 2021 e del 37,9% su febbraio 2019, anni che hanno subito un impatto devastante a causa della pandemia covid.

Febbraio è sempre stato un mese difficile per il settore auto: essendo il mese con meno giorni, ha sempre statisticamente rilevato valori di flessione, tanto che, per registrare una flessione minore, veniva spesso utilizzato per immatricolare le auto destinate al noleggio a breve termine. Una tecnica che oggi non può più essere seguita perché di nuove auto non ve ne sono. Non sembrano, quindi esserci motivi tanto gravi da giustificare un calo così pesante.

La struttura del mercato

Importante è vedere come è strutturato in Italia il mercato dell’auto. Ci sono tre macro aree: settore privato, settore dell’autonoleggio e società ed enti. La perdita di immatricolato è omogenea per tutti e tre i comparti; è fondamentale evidenziare come, per la prima volta, non si tratti di un calo della domanda, piuttosto della scarsità di prodotto.

Tutto ciò dopo anni in cui abbiamo assistito ad un eccesso produttivo da parte delle case automobilistiche, che incrementavano le vendite riempiendo il mercato di veicoli km 0 per frenare la crisi nelle vendite.

Quando finirà la crisi?

Non abbiamo al momento dati incoraggianti. La crisi della componentistica continua a rallentare la produzione: mancano semiconduttori, cablaggi, batterie e microchip. La richiesta mondiale di prodotti elettronici ha provocato un rapido esaurimento delle scorte che i costruttori avevano immagazzinato prima del covid.

Peraltro il covid sembra non scomparire ed ancora oggi impone al mondo lockdown sparsi, con conseguente chiusura di impianti produttivi.

Il tempo medio per avere un’auto nuova può variare da 70 a 450 giorni lavorativi, un tempo infinito.

Un nuovo elemento è entrato in campo: la guerra Ucraina – Russia, due nazioni che forniscono elementi fondamentali per il settore auto mondiale: nickel, acciaio, pneumatici oltre ai cablaggi elettronici.

Purtroppo la crisi dell’auto non sembra terminare, almeno non fino al 2023.

Foto di emkanicepic da Pixabay

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