Beatles: l’ultimo concerto sotto il cielo, il 30 gennaio 1969

the_beatles_Accadde oggi nel rock.

La rivoluzione culturale dei Beatles stava terminando, iniziava la leggenda. L’ultimo concerto dei Beatles, il 30 gennaio del 1969 non lo videro in molti: suonarono sul tetto della sede della Apple Records, al numero 3 di Savile Row, una strada del centro di Londra. Fu il primo concerto da quando i Beatles, nell’agosto del 1966, avevano deciso di non suonare più dal vivo; anticipò solo di un anno lo scioglimento del gruppo. Erano forse già consapevoli del loro ultimo, magico concerto. L’esibizione non fu pensata per essere un vero e proprio live, non era dedicato ai fan, ma era stato progettato per essere filmato e inserito nel film-documentario Let it be, che i Beatles stavano preparando.

beatlesp3wu0onwI Baronetti consegnarono così un concerto indimenticabile, unico nel suo genere, leggendario. Bello vederli ancora armati di chitarre e bassi, il vento tra i capelli, i loro visi e sguardi brillanti (Get Back, una perla), grandi personalità, poeti del comunicare; bella la gente che “sbircia” dalle strade e timidamente si fa coraggio, riconoscendoli. Belli, eterni, emozionati, fermati nell’attimo di consegnarci pura armonia, poesia, leggenda. Erano talmente famosi che I cartelli stradali di Penny Lane a Liverpool furono distrutti e rubati a causa della celeberrima canzone del 1967. Il consiglio comunale, stanco di investire soldi per la sostituzione, decise di dipingere i cartelli sugli edifici adiacenti. Erano talmente “avanti” che l disco originale del 1967 Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band aveva una copertina che mostra tutte le parole delle canzoni dell’album ed è stato il primo disco rock nella storia ad avere i testi inclusi. Erano talmente pieni di stile che “Fame”, canzone di successo di David Bowie, fu scritta da Paul McCartney e John Lennon.

Un’intera classe politica planetaria ha dovuto tenere conto dell’onda suscitata dai Beatles, in due-tre anni sessualità, diritti politici, libertà di azione e di pensiero, parità uomo-donna, uso delle droghe, ecologia, progetto culturale, nuove religioni, sono divenuti ovunque movimenti irreversibili spesso innescati da pensieri che attraversavano le frontiere con la musica. Come dirà una canzone hippy del 1967, “attraverso le nazioni c’è la stessa vibrazione… una nuova generazione vuole nuove spiegazioni“. Questo e molto di più, sono stati i fantastici quattro.

original_393E così quello fu l’ultimo concerto, I Beatles avevano anche predisposto le telecamere sul tetto degli studi , in strada e nella reception dell’edificio: il montaggio del concerto mostra infatti anche le reazioni sorprese dei passanti che si assieparono sui marciapiedi guardando in alto e l’arrivo della polizia che cercò di interrompere il concerto per “disturbo della quiete pubblica”. Magari avessimo avuto dei vicini, disturbatori simili.

L’ultima frase pronunciata da John Lennon prima che i microfoni venissero spenti fu: “vorrei ringraziare tutti da parte nostra e del gruppo, spero che abbiamo passato l’audizione”.

di Alessandra Paparelli

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