Berlusconi dice no al confronto a sei

imagesSilvio Berlusconi ha deciso di rifiutare il dibattito a sei proposto dal Pd. Secondo Berlusconi infatti il regolamento della Commissione di Vigilanza Rai prevede che ci sia uno spazio solo per chi è leader di una coalizione e non è dunque disposto ad ammettere Ingroia, Grillo e Giannino nel confronto televisivo.

Bersani propone di rivolgersi a Sky per il confronto in modo che non siano validi i regolamenti i vigilanza della Rai ma anche in quel caso Berlusconi si dichiara non disponibile.

Salta così la prima serata prevista per il prossimo sabato che avrebbe dovuto essere condotta dalla coppia Bruno Vespa – Mario Orfeo e salta al momento anche qualsiasi ipotesi di confronto su Sky essendo le due posizioni, di Bersani e Berlusconi, tra loro troppo distanti.

Bersani così commenta: “Per quale diavolo di motivo non si può fare il confronto a sei? Escludiamo Grillo, escludiamo Ingroia, escludiamo Giannino. Dite alla vigilanza Rai che io, quando c’era fare le primarie, non l’ho fatto fra i favoriti perché un conto sono i sondaggi e uno sono i voti. Io mi chiamo Partito democratico e partecipo solo a cose dove tutti hanno uguali condizioni. Non intendo partecipare a cose dove ci sono condizioni diverse, questo lo lascio fare a Berlusconi”.

A Bersani risponde Paolo Bonaiuti, portavoce di Silvio Berlusconi: “”Il Pd cambia opinione tutti i giorni: prima lascia trapelare di essere disposto ad un confronto televisivo a tre, poi forse a quattro, poi no soltanto a sei e infine, colpo di audacia, perché no? al sei più uno. L’obiettivo è chiaro: sollevare un gran polverone per evitare il confronto tra Berlusconi e Bersani. Agli smemorati di Via del Nazareno ricordiamo che il candidato premier – al quale si attaccano come scusa – non esiste né nel regolamento della Commissione di Vigilanza Rai né nella legge elettorale”.

di Redazione

foto: italiasudsanita.it

 

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