A questo punto, come direbbe Lubrano (storico conduttore Rai), la domanda sorge spontanea: Ma perché Silvio Berlusconi a 76 anni non si ritira dalla scena politica e si dedica alla sua vita privata?
Sembrerebbe che nonostante l’età e qualche inevitabile acciacco questo uomo non riesca a stare tranquillo per più di qualche ora. Chi di noi non si è mai chiesto “ma chi glielo fa fare?”. Con tutti i soldi che ha, le case e le conoscenze sparse in tutto il mondo, il potere che indirettamente continua a detenere nelle sue aziende, i figli e i nipoti da coccolare, potrebbe pensare ad altro anziché abbrutirsi con la politica e la giustizia. Invece no. Continua perché glielo chiedono (?) gli italiani.
Anche perché nonno Silvio dopo Riccardo, l’ultimo nato da sua figlia Eleonora e dal modello Guy Binns, ha altri sei nipoti a cui potrebbe dedicare il suo tempo: Gabriele (classe 2002) e Silvio (2004) figli di Marina e di Maurizio Vanadia; Lucrezia Vittoria (1990) e Lorenzo Mattia (2010), figli di Pier Silvio Berlusconi; Alessandro (2007) e Edoardo (2009) nati da Barbara e Giorgio Valaguzza.
Certo pensare di vedere l’ex premier ai giardinetti con i nipotini sarebbe troppo ma occuparsene saltuariamente non sminuirebbe di sicuro la sua fama di seduttore. Inoltre, con Francesca Pascale, la sua attuale compagna di poco meno di cinquant’anni più giovane di lui, pare abbia trovato l’equilibrio che gli era venuto meno con l’ex moglie Veronica Lario. Evidentemente però l’amore di Francesca, le case sparse nel mondo, le conoscenze acquisite durante i suoi mandati presidenziali e il potere aziendale non gli bastano. Nonostante non sia più un giovanotto, il presidente del Pdl ha deciso di resuscitare Forza Italia, il vecchio movimento che nel 1994 lo portò alla ribalta nazionale conquistando la leadership governativa, con l’entusiasmo tracimante dei suoi seguaci.
Tuttavia, la domanda “perché non si ritira?” potrebbe trovare risposta nella sua smania solo se si considerasse una visione semplicistica della vita: l’ambizione sta a Silvio come la fede cattolica sta al Papa. Nel caso specifico però la risposta, per molti, è data invece dalla necessità di Berlusconi di tutelarsi dalla giustizia per preservare il suo impero.
Ma nessun uomo politico o presunto statista, come egli si ritiene, ha mai condizionato la sua permanenza politica con la sua libertà individuale o professionale. Il politico è quello che dovrebbe operare da anello di congiunzione tra cittadini e stato; lo statista è invece colui il quale, a prescindere dal proprio status, pensa prima al Paese e poi a tutto il resto.
Purtroppo dopo vent’anni di accese battaglie tra fazioni opposte, pro o contro l’ex premier, siamo ancora a scrivere e a parlare di Silvio Berlusconi. D’altronde però se dieci milioni di elettori ancora lo scelgono come leader della coalizione di centrodestra perche egli dovrebbe “abdicare” a favore della primogenita Marina?
Speravamo che dopo la fine politica di Andreotti l’Italia si fosse liberata dell’uomo simbolo che, nel bene e nel male, ha condizionato per decenni la nostra nazione. Purtroppo così non è stato, si persevera anche con Berlusconi.
E’ evidente che agli italiani la democrazia piace come concetto astratto ma quando si tratta di attuarla con cambiamenti radicali o generazionali si tentenna e si preferisce la conservazione, anche se questa ha la maschera dell’ex premier.
di Enzo Di Stasio
foto: fanpage.it
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