Anche Silvio Berlusconi alla fine ha votato la fiducia al Governo Letta. Lo ha fatto in un intervento di soli due minuti, dopo aver constatato di trovarsi in netta minoranza, insieme ai suoi “falchi”.
“Non senza un interno travaglio votiamo la fiducia”. Il Governo ha così incassato 235 voti a favore e 70 contrari. A votare no sono state: la Lega Nord, Sinistra Ecologia e Libertà e gli stessi Cinque Stelle.
In tutto ciò abbiamo assistito ad una frattura all’interno della sua stessa corrente, ad opera di Alfano, Lupi e Formigoni. Il primo a defilarsi è stato il Ciellino Roberto Formigoni, che ha annunciato la nascita di un nuovo gruppo composto da 35 senatori.
Successivamente è stata resa nota la notizia della nascita di un nuovo gruppo alla Camera, su iniziativa di Fabrizio Cicchitto: Si tratta di 26 deputati definiti “Alfaniani”.
In ultima analisi, anche Maurizio Lupi sembra voler provocare i falchi del suo partito: “Ora chiameranno Berlusconi traditore?”. Insomma il Pdl è diventato un partito assai frammentato, tenuto insieme solo dalla figura di Berlusconi e la situazione è davvero tesa. Cosa succederà ancora non è chiaro, è chiaro tuttavia che l’inciucione globale non sembra fermarsi.
di Simona Mazza
foto: agi.it
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