Da Albano, dove prosegue la sua campagna elettorale parlando alle associazioni del terzo settore, Bersani lancia dure accuse a Monti: “Non accetto di farmi fare le pulci da chi ha provocato problemi come quello degli esodati”.
Il leader del Pd insiste sulla capacità del partito di ascoltare il Paese non guardandolo dall’alto come invece fanno i “miliardari” ed i “professori”: “Non è che dal miliardario uno può aspettarsi delle critiche. E così dal tecnico. Anzi, per favore, pronuncino almeno la parola esodati. Perché io non accetto di vedermi fare le pulci da chi non dice nemmeno la parola”.
Così la priorità, in caso di vittoria del Pd, sarebbe proprio la crisi sociale: “Miracoli non può prometterne nessuno. Ma la crisi sociale è un tema troppo trascurato. È stata abbandonata dalla destra, ma responsabilità ne ha anche il governo tecnico. Io intendo che il mio partito lo assuma come priorità” e aggiunge “È aperta una grande questione sociale che purtroppo in questa campagna elettorale passa sotto silenzio e deriva dalla debolezza dello Stato sociale e da un arretramento delle condizioni economiche scaricate sui più deboli”.
Rivolgendosi proprio alle associazioni del Terzo settore afferma che occorre “rimettere in piedi i pilastri culturali dispersi in dieci anni di regressione culturale. Serve un sistema di Welfare per il quale non c’è né povero, né ricco. Il pubblico deve essere il grande soggetto di regolazione. E la parola sussidiarietà, tirata come una gomma americana da tutte le parti, è diventata una vera e propria abdicazione al ruolo pubblico”, in tal senso il mondo del volontariato e del privato sociale devono a suo avviso entrare a Palazzo Chigi insieme ai sindacati e a Confindustria.
di Redazione
foto: segnalazioni.blogspot.it
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