Già alle 20:20 Renzi scriveva su Twitter: “Era giusto provarci, è stato bello farlo insieme”, già a quell’ora infatti lo spoglio, arrivato circa a metà, presentava Bersani al 61,5% contro il 38,5% di Renzi.
Renzi ha quindi telefonato a Bersani per congratularsi ed ha mantenuto la promessa fatta di non tirare in campo accuse di brogli o, nuovamente, le regole per il voto, ha anzi dichiarato che la vittoria è stata netta e nessuna regola differente avrebbe potuto mettere in discussione questo risultato.
Renzi ha dato appuntamento ai suoi alle 21:30 alla Fortezza da Basso di Firenze, ai suoi sostenitori riuniti ha detto: “Non sono riuscito a scrollarmi di dosso l’immagine del ragazzetto ambizioso, non ci siamo tolti l’immagine di qualcosa di diverso e non abbiamo vissuto con serenità le accuse personali. Abbiamo provato a cambiare la politica, non ce l’abbiamo fatta, ora dimostriamo che la politica non ha cambiato noi”.
Ora Renzi è atteso nella sua Firenze, l’unica città in cui vince, dove tornerà a fare il sindaco a tempo pieno, e promette di appoggiare Bersani in tutte le sue scelte, anche nel caso di una alleanza con Casini.
Bersani festeggia invece la vittoria al teatro Capranica di Roma, raggiunto dai suoi sostenitori, tra cui Massimo D’Alema, che aveva annunciato battaglia nel caso avesse vinto Renzi e che ora dichiara: “Sono rilassato, ora posso lavorare tranquillamente senza dare battaglia”.
Persino il segretario del Pdl, Angelino Alfano, nel Congresso dei giovani Democratici cristiani, elogia le primarie della sinistra che “ha saputo rilanciarsi dialogando con il suo elettorato”, intimorito dalle quattro ore di incontro ad Arcore di sabato che non hanno portato ad alcuna decisione di fatto e alle primarie del Pdl ancora appese alla scelta di Berlusconi se candidarsi o meno.
di Redazione
foto: lettera43.it
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