Secondo i dati del Panel delle famiglie Ismea/GFK-Eurisko, i consumi domestici di alimenti biologici sono cresciuti sia nel 2011, sia nella prima metà del 2012 (+9% circa nel 2011 e +6,1% nel primo semestre 2012). Lo rivela ISMEA nel Report presentato al SANA 2012.
L’incremento dei consumi è supportato anche da un aumento del numero di famiglie acquirenti e della penetrazione, passata dal 71,5% del 2010 al 75,5% del 2011. In progresso, a livello nazionale, anche il ricorso ad un più ampio assortimento di prodotti.
Il Report rivela che il 70% dei consumatori è composto da famiglie giovani, poco numerose, prevalentemente del Centro Nord, e di classe socioeconomica medio-alta, mentre il restante 30% da famiglie numerose e di classe socio-economica medio-bassa (il 15% sono acquirenti occasionali).
“Le politiche attuali di prezzo non devono però andare a svantaggio della produzione nazionale – commenta Confagricoltura. L’incremento che c’è stato nelle importazioni extra UE, anche quest’anno, dimostra che in nostri prodotti devono diventare più competitivi. Per questo va favorita la formazione di Organizzazioni di Produttori bio e va creata una piattaforma di scambio per il biologico, per cui è importante che le Regioni si coordinino tra loro, finanziando progetti a carattere nazionale. In questo, il ruolo del ministero delle Politiche agricole è fondamentale come aggregatore di tutte le istanze. Nel lungo periodo, inoltre, si deve investire nell’innovazione tecnologica, unico vero differenziale tra le economie”.
Confagricoltura ricorda che il biologico italiano vale circa 3 miliardi di euro, il che permette al nostro Paese di collocarsi in quarta posizione nella graduatoria europea dei fatturati, dopo la Germania, la Francia ed il Regno Unito ed al sesto posto a livello mondiale. (noodls)
Foto: soloecologia.it
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