Blockchain: cos’è e perché è così importante non solo in finanza

Sempre più frequentemente televisioni, giornali e social parlano di blockchain. Di recente – il 21 gennaio scorso – al Ministero dello sviluppo economico ha iniziato il suo lavoro un tavolo di esperti per delineare la strategia nazionale in campo blockchain. In futuro questa tecnologia sarà davvero fondamentale.

Cos’è la tecnologia blockchain e come funziona

La blockchain è la tecnologia alla base di Bitcoin; un database pubblico e condiviso fra tutti quelli che ne fanno parte. Le principali caratteristiche di questo database sono sicurezza, tracciabilità e immutabilità.

La blockchain è una vera e propria catena di blocchi formati da dati. Quando in questa sequenza si inserisce una nuova informazione, quest’ultima deve essere accettata dal 50% +1 del sistema

Ogni blocco che compone la catena è per sempre, ha la sua dimensione e viene chiuso in 10 minuti. Una volta completato gli viene impresso un sigillo. Èuna catena perché il codice riassuntivo di ogni blocco è la prima cosa che viene scritta sul successivo.

La tecnologia blockchain è utilizzata per gli scambi di criptovalute – come i bitcoin – ma anche di altri beni fisici e digitali.

Il famosissimo bitcoin è una criptovaluta, una moneta virtuale, che usa la tecnologia blockchain per essere scambiata tra soggetti che non si conoscono senza l’aiuto di intermediari.

Gli ambiti di applicazione della tecnologia blockchain

Nonostante questa tecnologia nasca nel campo della finanza, le sue applicazioni si estendono a molteplici ambiti. Alcuni di questi sono: la tracciabilità dei prodotti lungo la filiera – come sta già facendo Carrefour Italia -; la gestione del copyright e delle opere d’arte – fisiche e digitali -; idee per l’Internet of Things; opportunità nel Government dei Paesi.

Blockchain e Government

Oltre al già citato tavolo di esperti – dai quali si aspettano nei prossimi mesi interessanti proposte – recentemente il Pd, nella persona della senatrice Laura Garavini, ha suggerito di utilizzare la tecnologia blockchain per aiutare il voto degli italiani all’estero.

Il meccanismo di voto resterebbe invariato, la differenza starebbe soltanto nella sostituzione del certificato elettorale.  Quest’ultimo verrà sostituito da due codici Qr adesivi che l’elettore andrebbe ad applicare sulle due buste utilizzate fino ad ora.

Nel codice Qr saranno contenuti i dati dell’elettore che una volta votato dovrà solo telefonare a un centralino guidato da Intelligenza artificiale che chiedendo un dettaglio identificativo farà partire il processo basato su tecnologia blockchain. 

Così facendo “ogni scheda diventerà tracciabile e riconoscibile, non ci sarà il rischio di ‘accaparramento‘ di schede come avveniva in passato e si darà il via a un processo virtuoso di messa in sicurezza del voto. Un processo estremamente sicuro e conveniente (la procedura di spoglio sarà molto più veloce) che spazzerà via i rischi di brogli che purtroppo in passato si sono verificati” ha asserito la Senatrice del Pd.

La tecnologia blockchain, secondo Francesca Tempesta, Vicepresidentessa dell’Osservatori Adr – centro di ricerca per l’innovazione sociale -, può essere il mezzo con cui condurre una rivoluzione culturale “che parta dal fallimento delle istituzioni centralizzate nel garantire con efficienza al cittadino giustizia e solidarietà sociale”, alle quali si potrà tornare soltanto grazie “alla immutabilità, decentralizzazione, sicurezza e trasparenza nella gestione di dati che il blockchain permette, essendo una tecnologia che consente in sicurezza la creazione di grandi database distribuiti, fatti di dati e transazioni tra nodi di una rete informatica”.

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