Il Palazzo delle Esposizioni in Via Nazionale a Roma, ospita ancora, fino al 1° maggio 2016, “Via Crucis, La Passione di Cristo”, di Fernando Botero, il celebre artista colombiano. Una mostra molto bella e suggestiva, visitabile anche con i bambini ed i giovanissimi, come ho fatto con mio figlio, 12 anni, per spiegare anche ad un ragazzino un punto di vista diverso, non solo di prospettiva. La mostra itinerante, che ha già toccato New York, Medellín, Lisbona e Panama, presenta 27 dipinti a olio e 36 disegni, realizzati dall’artista colombiano tra il 2010 e il 2011. Nato nel 1932, Botero è uno degli artisti più amati, celebri e popolari al mondo, non sempre amatissimo dalla critica ma molto popolare e seguito dalle persone, non solo dagli appassionati d’arte.
A Roma, per la prima volta, espone i suoi dipinti della serie “Via Crucis, La Passione di Cristo”, donati dall’artista al Museo di Medellín in occasione dei festeggiamenti per il suo ottantesimo compleanno nel 2012. Certamente una mostra scelta accuratamente per questo Giubileo ed in occasione delle festività pasquali. Molti i romani che si soffermavano davanti ai dipinti ma anche tanti turisti e studenti.
La sequenza della sua personalissima Via Crucis, affronta uno dei grandi temi dell’iconografia sacra fin dal Rinascimento. “Una bellissima tradizione iconografica in cui gli artisti mescolavano realtà quotidiana e storia. Mi sono preso la stessa libertà di mescolare certe realtà latinoamericane col tema biblico”, così ha spiegato l’artista, il senso della sua scelta iconografica. Bibbia in salsa latino americana, il Cristo dolente tra la folla come metafora dell’apatia, indifferenza, rabbia e stress quotidiano; la violenza della dittatura di Pinochet, nel Gesù alla colonna della flagellazione o nel gesto di essere bastonato (Pinochet ed i suoi generali, uno dei più disumani criminali del 900), il Cristo crocefisso nel parco giochi, dove ignari bambini continuano a correre dietro ad una palla e ad andare in bicicletta (come non pensare al terrorismo ed agli attentati di questi giorni, da Bruxelles al Pakistan), Gesù abbondante e di proporzioni esuberanti, circondato da figure umane ed animali straripanti e dilatati, così come sua madre, la Vergine Maria, che lo assiste e lo guarda con doloroso abbandono e straziante impossibilità di agire.
Una Via Crucis dove l’artista si chiede e si domanda, ma anche lo spettatore, se un briciolo di umanità sia rimasta nella società e nell’animo umano; se la compassione e la speranza abbiano ancora un posto importante tra di noi, poveri esseri “umani”.
Non c’è ironia questa volta nel dipingere ma profondo rispetto “per uno dei momenti più importanti della vita di Gesù e per gli esseri umani futuri”, spiega Botero.
di Alessandra Paparelli
Si ringrazia il sito http://www.palazzoesposizioni.it/
La pagina ufficiale Facebook
Scrivi