Budapest: il centrodestra di Orbàn e i nazionalisti verso la formazione di un fronte “no-euro”, “no-Ue”

Hungary's PM Orban gestures during a joint news conference with Audi Chairman Stadler in BudapestUngheria- Il primo ministro Viktor Orbàn (del partito di centrodestra Fidesz) si è nuovamente aggiudicato la vittoria con 133 seggi su 199. La Coalizione democratica (alleanza di socialisti, sinistre varie, liberal, centristi) ha ottenuto 39 seggi, mentre il partito radicale antisemita Jobbik ne ha ottenuti 26, in netta ascesa.

Il centrodestra, che nell’Ue ha in Angela Merkel la sua figura-leader, si sta avvicinando dunque al traguardo delle elezioni europee del 25 maggio.

Si tratta di un trionfo di un centrodestra non troppo tiepido e dell’ultradestra di Jobbik, nostalgica, antisemita, nazista, razzista e violenta, che addirittura ha arruolato formazioni paramilitari vietate ma tollerate. Eppure Angela Merkel non sembra preoccuparsi più di tanto.

Orbàn, grazie al premio di maggioranza, avrà dunque la maggioranza assoluta e probabilmente potrà contare sulla maggioranza di due terzi dei seggi dell’Orszaghàz, il parlamento nazionale neogotico in riva al Danubio. Oltre al parziale appoggio dei nazionalisti di Jobbik, guidati dal precario edile Gabor Vona, noto per le censure verso le popolazioni rom.

In molti temono la sua ascesa, una su tutte la comunità ebraica ungherese, che ha dimostrato la sua contrarietà nei confronti degli ultrà Hitleriani, anche se essi sembrano concentrarsi più che altro verso la formazione di un fronte “no-euro”, “no-Ue”.

Mai come oggi invece i socialisti sono crollati in una rovinosa caduta libera, tanto che il leader, Attila Mesterhazy, ha gridato alla “legge truffa elettorale”, che ha penalizzato ogni opposizione e le circoscrizioni elettorali ridisegnate a vantaggio della lista di Fidesz.

In verità, da come si sono svolte le elezioni, non si può che avere qualche ragionevole dubbio: niente duelli tv con gli sfidanti, niente spot in tv, radio private o sui giornali, primato al governo nei canali tv pubblici.

Come accennato, sembra chiaro che il fronte nazionalista di Orbàn intenda lottare contro l’eurocrazia in vista delle prossime europee.

Quella del magiaro è infatti una battaglia che lo contraddistingue sin dal suo insediamento al governo, quando si oppose fermamente al diktat imposto dalla Troika Fmi-Bce-Ue, tanto che era arrivato ad applicare direttive di controllo della gestione della banca centrale magiara, con relativi tagli fiscali e agevolazioni sociali.

A cui si era aggiunta l’iniziativa di nazionalizzare i fondi-pensione privati, applicare una tassa sulle grandi rendite, e un ammortamento a costi ristretti dei mutui popolari.

Orbàn ha da subito dichiarato di voler proseguire nel suo vecchio programma, insistendo in particolare affinché il fiorino (la valuta ungherese) resti al di fuori delle restrizioni imposte dall’euro.

di Simona Mazza

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Per inserire il commento devi rispondere a questa domanda: *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.