Buon anno, Europa!

Il 2018 è finito, in Europa, con i discorsi dei capi di Stato e di Governo alle rispettive nazioni. Sono stati discorsi con analogie e differenze, come era inevitabile che fosse in un’Europa caratterizzata da una profonda crisi d’identità. In questo articolo riportiamo alcuni brani di quelli pronunciati da Angela Merkel e da Sergio Mattarella.
Quello del Presidente della Repubblica è stato un discorso pacato e al tempo stesso nitido nei suoi contenuti tutti rivolti ad affermare una idea di nazione molto lontana da quella con cui Matteo Salvini, vero capo politico del governo in carica, sta progressivamente conquistando il consenso degli italiani. Il Presidente ha esordito rimarcando l’importanza del concetto di comunità che si esprime nel “condividere valori, prospettive, diritti e doveri”. Essere comunità significa partecipazione, significa “pensarsi dentro un futuro comune, da costruire insieme” nel rispetto verso gli altri. Battersi per le proprie idee è giusto ma nel farlo bisogna “rifiutare l’astio, l’insulto, l’intolleranza, che creano ostilità e timore”. Sulla stessa lunghezza d’onda il plauso del presidente a tutti i cittadini, e sono milioni, che si adoperano nel campo del volontariato e della solidarietà, e il monito ad evitare “tasse sulla bontà” nei confronti delle “delle realtà del terzo settore no profit che rappresentano una rete preziosa di solidarietà, realtà che hanno ben chiara la pari dignità di ogni persona”.
E poi – e non poteva essere altrimenti – l’esplicito riferimento, nelle parole del Capo dello Stato, alla manovra economica varata dal Governo in fretta e furia e in modi che hanno reso il Parlamento indegno del nome che porta. “La grande compressione dell’esame parlamentare e la mancanza di un opportuno confronto con i corpi sociali richiedono adesso un’attenta verifica dei contenuti del provvedimento” ha detto Mattarella aggiungendo di augurarsi “vivamente – che il parlamento, il governo, i gruppi politici trovino il modo di discutere costruttivamente su quanto avvenuto; e assicurino per il futuro condizioni adeguate di esame e di confronto”.

Altrettanto inevitabile il riferimento all’Europa e in particolare alle elezioni del prossimo maggio per il rinnovo del parlamento europeo “uno dei più grandi esercizi democratici al mondo: più di 400 milioni di cittadini europei si recheranno alle urne. Mi auguro che la campagna elettorale si svolga con serenità e sia l’occasione di un serio confronto sul futuro dell’Europa. La dimensione europea è quella in cui l’Italia ha scelto di investire e di giocare il proprio futuro; e al suo interno dobbiamo essere voce autorevole”. Fin qui in estrema sintesi le parole del Capo dello Stato.

La cancelliera tedesca Angela Merkel ha inizialmente ricordato la sua decisione che allorquando il suo mandato nell’attuale legislatura sarà terminato non si ricandiderà e non assumerà nuovi incarichi pubblici. La cancelliera ha sottolineato che la democrazia vive di cambiamento ma anche di collaborazione e di unione in campo internazionale. Ha sottolineato l’importanza delle sfide globali rappresentate dai cambiamenti climatici, dal terrorismo internazionale e dalla migrazione. “Nel nostro interesse vogliamo risolvere questi problemi e possiamo farlo nel modo migliore se teniamo conto anche degli interessi degli altri. Questo è l’insegnamento delle due guerre mondiali del secolo scorso. Ma questa convinzione non viene più condivisa da tutti” ha detto la cancelliera. Angela Merkel ha rimarcato la necessità di assumersi maggiori responsabilità in un momento in cui le certezze della cooperazione vacillano. Ha affermato che la Germania dal primo gennaio sarà membro del Consiglio di sicurezza dell’Onu, dove lavorerà in nome di soluzioni globali. “Aumenteremo i nostri mezzi per l’aiuto umanitario e per migliorare la difesa. Vogliamo creare un’Ue più forte e decisa. Nonostante l’uscita della Gran Bretagna dall’Ue vogliamo continuare ad avere una stretta partnership con gli inglesi. In maggio con la vostra partecipazione alle elezioni europee potrete contribuite a far sì che l’Ue possa essere anche in futuro un progetto di pace, sicurezza e benessere”. Fin qui, in estrema sintesi, il discorso della Merkel.

Il 2019 sarà l’anno dell’Europa. Le prossime elezioni di maggio cambieranno gli assetti politici delle istituzioni del vecchio continente e i nuovi assetti potrebbero portare a un indebolimento del sogno europeo. Forse persino ad una progressiva disgregazione dell’Unione. Nel resto del mondo le grandi potenze come gli Stati Uniti, la Russia e la Cina non sembrano essere interessate ad avere una Ue forte e stabile, anzi. Il destino dell’Unione è nelle mani dei suoi cittadini e di noi italiani in particolare. L’augurio è che gli elettori europei comprendano il messaggio contenuto nelle parole dei politici che li rappresentano e sappiano distinguere e scegliere.

Buon anno Europa!

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Per inserire il commento devi rispondere a questa domanda: *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.