“Califano, un bastardo venuto dal sud”

califanoVenerdì 23 agosto alle ore 21 a Largo Castello il cartellone eventi dell’Estate Monopolitana, presenta “Califano, un bastardo venuto dal sud” (vita, rinascite e miracoli di Franco Califano). In scena Fabio Cursio Giacobbe (attore), Alberto Iovene (pianoforte) e Cristina Siciliano (voce).

E’ una storia che in parole e musica ripercorre la vita avventurosa di uno degli autori più amati e controversi della musica italiana: Franco Califano. Affascinante autore e interprete di tantissime e indelebili canzoni d’amore e di vita. Il racconto di un ragazzo nato su un aereo in volo dalla Libia all’Italia. Di origini salernitane, Pagani più precisamente, ma che è diventato romano da subito. Un uomo che, come dice lui, ha bevuto la vita tutta d’un sorso. Un poeta di strada, un vero pensatore di vita che è stato capace di salire fino alle stelle per poi cadere nel buio e nel silenzio di quattro mura.

Franco Califano. Nella sua vita ci sono tanti alti e bassi. Dai favolosi anni 60/70 in piena dolce vita romana, di quella via Veneto che lo ha iniziato al jet set internazionale e lo ha fatto diventare uno dei playboy e personaggio più in vista di quegli anni; alle amicizie scomode, come quella, strettissima, con Francis Turatello. Dai primi fotoromanzi per fare 2 lire e comprare una spider nuova; alle prime canzoni scritte per altri; ai primi successi da cantante e poi al carc ere. E ancora risalite fino a toccare il cielo con un dito e poi di nuovo giù…

Per arrivare alle donne, tante dice qualcuno, sempre presenti sia al suo fianco che nelle sue canzoni e nei suoi monologhi. Le donne, parte integrante di un’esistenza e di un personaggio che senza le donne avrebbe un altro sapore. Montagne russe, mai definizione fu più azzeccata per la vita di un uomo. Un poeta intenso e maledetto per molti, un semplice donnaiolo per altri. Se fosse nato altrove, magari in America, oggi sarebbe annoverato tra i guru di quell’élite rivoluzionaria targata “beat generation”. In Francia si parlerebbe di lui come di un impenitente chansonnier. In Inghilterra, non da meno, per meriti artistici si sarebbe potuto fregiare dell’ambito titolo di Sir.

fonte: Comune di Monopoli (BA)

foto: cinquequotidiano.it

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