Ceci n’est pas une… blanche!

gianfranco-ferre-minidress-bianco-asimmetricoStrano a dirsi ma la primavera è arrivata e, se tanto mi dà tanto, la moda chiama all’ordine. Può questa affermazione esser presa troppo sul serio?

È ormai risaputo che il bianco è un colore che rimanda all’austerità o – più semplicemente – alla classica purezza. Appunto, classica.

La Spring-Summer 2013 sembra essersi fossilizzata su un cliché davvero marcato e sulle passerelle non vediamo altro che bianco, bianco e bianco.

Poche le maison che ci hanno graziato di un tocco di colore, e per quanto il colore lucente non sia avanguardia pura durante il periodo estivo, resto un attimo scosso dai colori evidenziatori che vengono fatti fuori d’un tratto dal… bianco!

Azzaro è capolista. Svasata la sua donna in jersey e raso bianchi, con scollatura promettente che non ha paura. La pochette è rigida e i sandali sono cristallizzati. Poco spazio al dettaglio, scelta decisamente azzeccata: le forme fluenti accostate al bianco o al pavone danno un tocco di mistero o, semplicemente, eleganza non nascosta nella donna primaverile.

Bianchi, bianchissimi sono gli abiti ideati da Gianfranco Ferrè. Minimal i colori – tenendo conto del nero – e minimali le forme, che rafforzano la grinta enfatizzata nella sua collezione. Gli abiti respirano e le forme ricordano molto l’inverno Krizia 1984, scaturite dopo l’avvento di “Guerre stellari” e “Blade Runner”. L’uscita finale invece diventa un mix di colori che si alternano tra bianchi e neri: insieme sono il sunto di tutti i colori. Black or white style, questo è quanto, il resto è solo un derivato.

Borbonese associa alla purezza colori decisamente autunnali, dove i caldi diventano freddi. A proposito di classico, le linee non sono da meno. Gli inserti in uncinetto possono sembrare antiquati, ma indossati dalla donna d’estate non sono affatto dozzinali. Il tweed si contrappone al bianco, così come i giubbini lineari con le righe irregolari. Canvas, cotone e seta: insieme per formare una collezione basata sul bianco, che domina sul tortora e l’indaco. Come per Azzaro, il cinturino disegna la caviglia.

Meno scontati sono i bianchi di Christopher Kane, che si associano all’avorio e all’azzurro polvere. Enigmatico come sempre, Kane dona alla donna del 2013 eccentricità, attraverso l’alternarsi di top a pannelli con inserti di plastica e tailleur con gonna in nylon con filigrana in silicone. Stravaganti anche i materiali, che vanno dal jersey molded al cady e dal PVC alla nappa. Anche qui inserti in plastica: i bottoni vengono fatti fuori da bulloni trasparenti, posti sull’organza che si conclude con il fiocco. Sandali in pelle e altezze sul ginocchio.

Meno bianche sono le silhouette di A Détacher, Alexander Mabille con le sue “api regina”, Angelo Marani, Carlos Miele, Ermanno Scervino tra aranci e corallo, Michael Kors e Versus.

Mark Jacobs per Louis Vuitton invece sintetizza questa Spring-Summer accostando al bianco colori gioiello e neri, ispirandosi al lavoro grafico sulle forme dell’artista Daniel Buren: un lavoro minimale che non semplifica l’immagine della donna, anzi, la trasforma fino a farla diventare essenziale in un contesto astrale e che evidenzi la sua eleganza disinvolta.

di Mauro Stano

foto: pourfemme.it

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