Arena Pernambuco di Recife, Italia-Costarica. Una partita che passerà alla storia come una delle sconfitte più clamorose della Nazionale italiana. Il match finisce con i centro americani che festeggiano il passaggio matematico agli ottavi di finale, contro ogni pronostico. Una festa che avrebbe potuto (anzi, dovuto) essere italiana. Ma gli Azzurri non sono mai sembrati in grado di poter far sorridere un Paese intero.
Una partita dominata dal caldo, vero nemico della nostra squadra, che non ha fatto prigionieri. Una temperatura di circa 35 gradi. Ore 13.00, in Brasile, scendono in campo le due formazioni. Buffon trai pali, smaltito l’infortunio che lo aveva costretto al forfait nella partita d’esordio. Difesa composta, da destra a sinistra, da Abate, Barzagli (in dubbio fino all’ultimo, per un problema accusato in settimana), Chiellini e Darmian. Centrocampo a tre, con De Rossi, Motta e Pirlo. Candreva e Marchisio dietro l’unica punta, Balotelli. Via.
Gli uomini di Jorge Luis Pinto sono squadra compatta, ben organizzata e capace di colpire al momento giusto. Mettono in difficoltà fin da subito gli italiani, con un pressing asfissiante, costringendoli ad improbabili lanci lunghi. Il calo fisico, rispetto alla partita con l’Inghilterra, è evidente. Tanti errori, troppi. Gli uomini di Prandelli sembrano bloccati, quasi goffi. Abate, Candreva e Chiellini non ne azzeccano una. Proprio da quest’ultimo arriva il contatto, ai danni di Campbell, che avrebbe causato un rigore sacrosanto, se solo l’arbitro non avesse chiuso un occhio.
Le statistiche sui passaggi riusciti, che avevano tanto impressionato nella partita d’esordio, hanno un netto crollo. Tante le imprecisioni a centrocampo. Il Costarica attende solo l’attimo giusto, che arriva al minuto 44. Diaz pennella un cross al bacio per la testa di capitan Ruiz. Il tocco è vincente, la palla è dentro. Un goal simile a quello che aveva portato l’Italia al trionfo con l’Inghilterra. Il goal che ci aveva tanto illusi. Il goal che ci aveva fatti sembrare quelli che non siamo.
Intervallo. Si torna in campo con Antonio Cassano, che rileva un imbarazzante Thiago Motta. Ma il barese non combina niente di buono. Anzi, perde spesso il pallone. Il 4-2-3-1 del secondo tempo non produce risultati. Balotelli, che ha sprecato malamente due ottime occasioni, nel primo tempo, sparisce. Troppo solo, lì davanti. Non è il suo ruolo, quello del centravanti. Immobile è il cambio che ti aspetti, per dare grinta all’attacco azzurro. Invece, Prandelli rileva un inguardabile Candreva per inserire Insigne. Il talentino napoletano finisce costantemente in fuorigioco.
La manovra dell’Italia è lenta, compassata e prevedibile. Appena può, il Costarica si rovescia in avanti, mettendo in pericolo la retroguardia azzurra. Bisogna cambiare qualcosa. Abbiamo bisogno di due goal per passare agli ottavi di finale, senza dover poi dare il massimo contro un Uruguay che, dopo aver schiantato gli inglesi, sembra una squadra temibilissima. Due goal in poco meno di 20 minuti. Abbiamo in panchina il capocannoniere dello scorso campionato. Uno che la sa buttare dentro in qualsiasi modo. Un Ciro Immobile che ha portato il Torino in Europa, con i suoi goal.
Arriva il momento del cambio. Esce Marchisio. Entra Cerci. Il capocannoniere della scorsa stagione di Serie A resta a guardare una squadra che si schianta con il muro difensivo eretto dai costaricani. Cassano non illumina, Immobile non dribbla, Cerci non entusiasma, Balotelli non tocca più un pallone. Triplice fischio. I Ticos esplodono in un abbraccio di gioia. L’Italia butta l’occasione più grande di arrivare agli ottavi, contro un avversario che di certo non era irresistibile.
Un’Italia brutta, lenta, sopravvalutata. Ora, ci aspetta l’Uruguay, in una partita da dentro o fuori. L’ultima occasione. Due risultati possibili per passare il turno. Vittoria, pareggio, o si torna a casa. Adesso, la paura è tanta. E proprio adesso, bisogna tirare fuori il coraggio. Bisogna tirar fuori la forza. Bisogna tirar fuori la grinta. Bisogna tirar fuori l’orgoglio. Adesso, bisogna dare tutto. Adesso. Per l’Italia. Forza Azzurri!
di Daniele Pizzonia
foto: adnkronos.com
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