17 luglio 2010, alle ore 21.10 “ taca banda” e lo spettacolo incomincia. Milano è Ligabue e Ligabue, nel weekend più torrido della settimana, è Milano. E la gente che a Milano è arrivata da ogni parte d’Italia, persino dalla Sardegna, è per lui e con lui. E così il Liga dice che a Milano si sente un po’ a casa. Nonostante il caldo torrido, le 60.000 persone sono un coro di mani unico e Luciano dirige il tutto con sapiente maestria. L’accento di questo spettacolo si è rivolto alle canzoni del nuovo album” Arrivederci Mostro”. Album in cui Luciano Ligabue, vuole un po’ scacciare il “mostro”, le paure che ciascuno di noi ha dentro e con cui deve convivere con la speranza, però, che “il meglio deve ancora venire”.
“Alcuni si lavano 13 volte al giorno,
ma non riescono in nessun modo a sentirsi puliti.
Alcuni profumano solo il proprio inferno,
son tutti qui in torno, son tutti impuniti.”
(L.Ligabue, taca banda)
Curiosità:
Le famose navette di cui parlavano i giornali ed il web, che avrebbero dovuto portare le persone al concerto, io non le ho viste(probabilmente l’afa mi annebbiava sia la vista che il cervello), così i parcheggi di interscambio erano tutti pieni.
Vuoi parcheggiare vicino allo stadio? Paga i tuoi 20 euro ed il parcheggio magicamente è” servito”.
Che dire poi dei numerosi bagarini che giravano indisturbati in bicicletta ai lati della polizia locale? No comment.
I vigili, infatti, erano troppo impegnati a gestire il traffico che le navette ed i parcheggi avrebbero dovuto snellire. E così la sottoscritta si è “sparata” due chilometri di cammino per arrivare lo stadio con un’afa che non dava tregua, nemmeno al rocker di Correggio armato di bottigliette d’acqua fresca per tutta la durata del concerto.
Finito il concerto, lungo le vie traverse dello stadio Meazza, c’erano, ai bordi dei marciapiedi, mucchi di giornali come relitti di ricordi disordinati.
Per due sere, però, Milano e tutti noi abbiamo ballato sul mondo!
Laura Moiana
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