Due punti in due partite ma la consapevolezza di aver messo tasselli importanti e concreti verso una difficile qualificazione agli ottavi in un girone di ferro grazie ad un’altra grande prova di maturità dei ragazzi del Napoli guidati da Carlo Ancelotti. E complice l’inattesa caduta del Liverpool a Belgrado il pass per il prossimo turno appare sempre più a portata di mano.
Focus tattico su Napoli – Paris Saint-Germain
In una partita si susseguono più gare diverse tra loro; una squadra può prendere il sopravvento sull’altra e ribaltare le tendenze all’improvviso. È un argomento usato ormai da ogni allenatore ed è stato così anche tra la squadra di Ancelotti e di Tuchel.
La partita tra Napoli e PSG ha mostrato un’inversione di tendenza tra i due tempi soprattutto a causa di un netto cambio di atteggiamento dei padroni di casa. Dopo il vantaggio di Bernat, nel secondo tempo la squadra parigina è stata stretta in una morsa da cui non è riuscita a uscire, nonostante non ci siano stati grandi cambiamenti dal punto di vista tattico, in particolare per quanto riguarda i moduli di gioco.
Ancelotti ha confermato le grandi intuizioni delle partite con Liverpool e PSG. Maksimovic, Mario Rui e Fabian Ruiz di nuovo utilizzati come ibridi utili per fluidificare/bloccare il sistema di gioco a seconda delle situazioni. Potevano aiutare a difendere con due linee da quattro e al contempo permettevano di alzare gli esterni senza perdere qualità in fase di costruzione. Maksimovic si accentrava al fianco di Koulibaly e Albiol per fare una difesa a 3, con Ruiz che avanzava tra le linee.
Tuchel ha cercato di compensare le assenze di Rabiot e Cavani (non al meglio) con un assetto molto offensivo. Kehrer è stato preferito a Kimpembé mentre sulla linea mediana Tuchel ha schierato una coppia molto offensiva come Verratti e Draxler, teoricamente affiancati dai due tornanti Meunier e Bernat. Davanti a loro, il trio Di Maria-Mbappé-Neymar.
La partita
Parte meglio la squadra ospite che già al 4′ minuto va vicina al gol con una grande azione di Mbappé,
che approfitta di un errore della retroguardia azzurra e serve Neymar, il brasiliano sceglie l’assist per Verratti ma la conclusione dell’italiano è murata dalla difesa e si perde in corner. Il Napoli è decisamente più contratto rispetto al match giocato a Parigi qualche settimana fa e subisce gli assalti continui della squadra di Tuchel che al 23′ va ancora vicinissima al vantaggio con un gran tiro al volo di Mbappé su
assist di Neymar, conclusione che esce non di molto sopra la testa di Ospina. Gli azzurri si svegliano solo con un destro al volo di Lorenzo Insigne deviato in corner, ma proprio allo scadere ci pensa il terzino Juan Bernat a dare un dispiacere alla squadra di Ancelotti, approfittando di una gran giocata di Neymar e bucando il portiere colombiano per il meritato 0-1 per il Psg, risultato con cui va in cantiere il primo tempo. Nella ripresa il Napoli rientra in campo con tutto un altro spirito, alza progressivamente il proprio baricentro e sfiora quattro volte il pareggio nel giro di dieci minuti: due volte con Mertens, una volta con Callejon, e poi soprattutto con Fabian al 57′ che si divora un gol praticamente già fatto calciando male addosso a Buffon, sprecando l’ottimo assist ancora di Mertens. Dopo tanta sofferenza, attacchi a vuoto e
occasioni sprecate, il meritato pareggio arriva al minuto 61′, quando l’accoppiata Thiago Silva-Buffon combina un pasticcio regalando un penalty ai partenopei stendendo Callejon in area: dal dischetto va Insigne che indovina l’angolo giusto e fredda Buffon, siglando così il suo decimo gol in stagione. Col passare dei minuti i ritmi di gioco si abbassano e le due squadre sembrano accontentarsi del punto a testa, anche alla luce del tracollo del Liverpool in Serbia contro la Stella Rossa, e l’unico brivido lo regala un destro sbilenco di Mbappé sul finale, col match che si chiude così sull’1-1 col fischio dell’arbitro Kuypers che chiude i giochi a Fuorigrotta. Questa ora la classifica del girone C: Napoli e Liverpool a 6 punti
(con gli azzurri per ora in vantaggio negli scontri diretti), Psg a 5 e Stella Rossa ultima a 4 punti.
I migliori: Neymar e Allan
Il PSG ha cercato di occupare con più giocatori possibili la trequarti avversaria. In fase di costruzione i parigini si sono disposti con un rombo formato dai 3 centrali più Verratti, unito ai cinque giocatori offensivi solo da un labile filo rappresentato da uno turno tra Draxler, Di Maria o Neymar, che si abbassavano. L’obiettivo era quello di attirare il pressing avversario per poi cercare di verticalizzare verso una delle punte, attaccando la difesa del Napoli in parità numerica.
Il piano gara ha funzionato. Dopo un quarto d’ora è salito in cattedra Neymar, diventato il principale collante sulla trequarti, capace di trovare sistematicamente la ricezione e attaccare frontalmente la difesa cercando la rifinitura. Neymar è stato cercato oltre il centrocampo, cercando di non farlo abbassare per aiutare la costruzione bassa.
A fine partita Neymar avrà messo insieme l’82,8% dei passaggi riusciti (48) e ben 7 dribbling su 10 vinti.
La performance maiuscola di Allan, come sempre onnipresente su ogni possesso avversario in un raggio d’azione ampissimo sulla propria trequarti, capace di raddoppiare sistematicamente e andare in aggressione sia in orizzontale che in verticale, ha consentito al Napoli di limitare parecchio le occasioni subite in particolare dalle avanzate del fuoriclasse brasiliano del PSG.
Scrivi