Una vera e propria Caporetto per le due squadre italiane in Champions League. La doppia sfida Italia – Spagna ha visto soccombere in modo netto, per il punteggio, sia la Juventus Campione d’Italia sia la Roma che tanto bene aveva fatto fino a questo momento. Bianconeri sconfitti in casa dal Real per 3 a 0, giallorossi dal Barcellona per 4 a 1. Due sconfitte simili ma diverse per come sono maturate.
Nella serata di martedì la Juventus, come accaduto anche a Cardiff nella finale del maggio scorso, resiste un tempo al palleggio e alla classe degli spagnoli che sono usciti alla distanza grazie anche ad una prodezza del loro fuoriclasse Cristiano Ronaldo. Il secondo gol del portoghese, dopo il vantaggio a pochi minuti dall’inizio del match, è uno dei più belli della storia della competizione, una rovesciata degna del miglior Pelè in fuga per la vittoria. Una giocata pazzesca ma la Juventus è apparsa troppo succube del gioco dei blancos di Madrid. L’assenza di Pjanic, squalificato, ha pesato molto nell’economia del gioco bianconero: il bravo ma ancora acerbo Bentancur è apparso un pesce fuor d’acqua tra giganti della tecnica come Modric e Kroos. Il terzo gol di Marcelo è stato il suggello di una supremazia netta, inequivocabile e delle resa della Juve capace di rendersi pericolosa con il solo Higuaìn ultimo ad arrendersi.
Nella notte del Nou Camp di ieri sera, anche la Roma ha subito una dura lezione dall’altra grande di Spagna, il Barcellona: una dura lezione solo nel punteggio perchè i giallorossi hanno giocato una buona partita non sfigurando affatto tra Messi, Iniesta e Suarez. Di Francesco ha impostato la gara con il solito 4-3-3, un pressing altissimo per disturbare la prima costruzione blaugrana e una grande densità e compattezza quando il Barcellona costringeva la Roma ad abbassarsi. Pochi i rischi corsi dai capitolini nel primo tempo che hanno recriminato anche per un nettissimo rigore ai danni di Dzeko sul risultato di 0 a 0. L’arbitro, olandese e alla prima esperienza nei quarti di finale di Champions League, ha glissato. L’episodio che ha cambiato la gara sul finale del primo tempo: uno sfortunato tentativo di scivolata per De Rossi diventa un tiro imparabile per Alisson. Autogol e Roma sotto di un gol che ha però subito l’occasione di riaprire la gara con una punizione dal limite calciata male. Ma il fallo subito da Pellegrini era molto probabilmente in area. La ripresa si apriva sempre nel segno degli uomini di Di Francesco che avevano una clamorosa palla gol con Diego Perotti che ha colpito malamente di testa da pochi passi spedendo a lato. A questi livelli gli errori non sono concessi e puntuale un altro errore condanna la Roma al doppio svantaggio. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo autogol di Manolas. A questo punto gli unici pochi minuti di sbandamento dei capitolini che incassano il 3 a 0. Grazie anche ai cambi del tecnico i capitolini sono riusciti a rialzare la testa e hanno provato a mettere sotto il Barcellona non apparso in serata di grazie. Distanze accorciate da Dzeko ma nel finale un altro errore ha spianato la strada al definitivo 4 a 1 di Suarez.
La prova dei giallorossi è stata comunque buona. Di Francesco è riuscito a limitare Messi, l’atteggiamento della squadra è stato sempre propositivo, il pressing a tratti ha funzionato anche molto bene: c’è di che esser soddisfatti e questa sconfitta deve essere un punto di partenza per migliorarsi a cominciare dalla gara di ritorno, comunque già segnata. Nel giudicare la prova della Roma non abbiamo fatto riferimento alle assenze, pesanti, di Nainggolan e Under: siamo sicuri che con loro in campo il risultato sarebbe potuto essere diverso.
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