Chi l’ha detto che le elettriche vanno piano

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Pensi all’auto elettrica ed immagini un macinino che ronza come una zanzara tipo la Tazzari Zero, o la Peugeot Ion, oppure una Smart a batterie. Trovare qualcosa di emozionante, nel guidare una macchina con un motore simile a quello di una lavatrice, risulta davvero complicato. Provare emozioni nel tragitto casa ufficio, ovvero l’ambito di utilizzo di quasi la maggior parte di auto elettriche oggi in circolazione, è pura utopia. A meno che il guidatore non sia un irriducibile ambientalista, gratificato dal solo fatto di non produrre emissioni inquinanti nell’utilizzo di un mezzo di locomozione.

Tuttavia, chi ha delle palpitazioni al sentire il rombo di un otto cilindri in piena accelerazione sarà costretto a ricredersi, perché con elettriche non si va soltanto piano. Basta guardare il suo profilo per capire che lei è qualcosa di diverso: bassa e filante la sua carrozzeria è modellata sul telaio della Lotus Elise, che le dona anche parte degli organi meccanici. E’ la Tesla Roadster, una delle vetture elettriche più entusiasmanti oggi in commercio. Il suo motore, 288 cavalli nella versione sport, è alimentato da un pacco batterie composto da 6831 celle agli ioni di litio: premendo a fondo il pedale dell’acceleratore è come se a spingere la macchina fossero alcune centinaia di telefoni cellulari in chiamata.

Prestazioni al top dunque. In accelerazione questa Tesla è capace di tenersi dietro un mostro sacro come la Porche 911. In ripresa la disponibilità immediata di coppia tipica dei motori elettrici non le fa avere rivali nel classico 80- 120 Km/h. La velocità massima, purtroppo, è limitata elettronicamente a 200 all’ora: la vettura potrebbe tranquillamente superare i 240 km/h ma a questa andatura le batterie si esaurirebbero in una manciata di chilometri. Alla Tesla Motors promettono da 250 a 400 chilometri di autonomia con una ricarica a seconda delle condizioni di utilizzo. Un pieno, con l’attuale prezzo del kilowattora in Italia, costa 4 euro, centesimo più, centesimo meno.

Ciò significa che rispettando i limiti, con un euro di corrente si percorrerebbero cento chilometri. Niente male per una supercar. Se non fosse per il prezzo, superiore ai centomila euro, un pensierino ci si potrebbe davvero fare.

Mario Migneco

Foto: giann.net

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