Si correva oggi la Ronde Van Vlaanderen, ossia il Giro delle Fiandre, che ha regalato a tutti gli appassionati uno spettacolo degno della tradizione di questo sport. Edizione numero cento della Ronde van Vlaanderen che prendeva il via con perfette condizioni climatiche.
Il ritmo della prima ora superava i 45 km/h di media e la prima fuga faticava a nascere, trovando vita solo dopo 95 km; la fuga era così composta: Erviti, Postlberger, Kreder, Van Hoecke, Zurlo, Houle. La fuga toccava un vantaggio massimo di 4’40”, mentre in gruppo tra i – 150 ed i – 100 km dal traguardo le cadute fornivano i primi colpi di scena; ritirati ( con ricovero in ospedale) tre dei favoriti della vigilia: Van Avermaet, Benoot e Demare.
Problemi anche per Vanmarcke che però, dopo due cadute e vari problemi meccanici, si trovava in prima fila quando a 90 km dal traguardo la testa della era ridotta a due sole unità con Tinkoff e Trek che nel gruppo iniziavano a forzare il ritmo. La testa della corsa si rimescolava ed in testa si trovavano Erviti, Houle, Van Hoecke e Greipel.
La fuga aveva 1’30” si vantaggio, mentre in testa rientravano anche Gruzdev, Politt, Clayes, quando alla fine mancavano 76 km, con sette ciclisti in fuga. A 55 km dal traguardo il gruppo imboccava per la seconda e penultima l’Oud Qwaremomt, con i 7 in testa che avevano 1’55” di vantaggio. Dopo il Paterberg come prevedibile la corsa aumentava notevolmente il ritmo, con i muri che iniziavano la celebre e fatale selezione, mentre nelle prime file del gruppo si notavano Boonen, Stybar, Trentin Devolder, Roelandts, Gatto, Oss, Vanmarcke, Cancellara, Stuyven, Kwiatowski, Kristoff, Thomas e Sagan, apparsi in grado di controllare agevolmente la fuga, quando il traguardo distava meno di 40 km.
A 30 km dalla conclusione la fuga aveva 1′ di vantaggio, mentre Kwiatowski, Sagan e Vanmarcke guadagnavano 25″ di vantaggio sul gruppo principale, mentre transitavano sul Kruisberg. La fuga era composta ora da Van Baarle, Vandenbergh, Clayes, Erviti e Greipel, su cui si riportavano i tre contrattaccanti Sagan, Kwiatowski e Vanmarcke, 30″ di margine sul gruppo, 24 km al traguardo.
Sull’Oud Quaremont era Cancellara a chiudere sui fuggitivi da solo con un’azione micidiale quanto spettacolare, mentre davanti rimanevano solo Sagan e Vanmarcke, il tutto a 17 km dalla fine.
All’inizio del Paterberg la coppia di testa aveva 10″ su Cancellara seguito da Erviti, Clayes e Terpstra, staccati Kwiatowski e Thomas; Sagan sul tratto più duro senza alzarsi sui pedali con disarmante facilità staccava Vanmarcke e se ne andava tutto solo, con Cancellara che rientrava violentemente da dietro.
Il leader Sagan a 8 km dal termine aveva 18″ di vantaggio sul duo all’inseguimento.
Gli ultimi km per Sagan erano una passerella, che lo portavano a coronare un’impresa fantastica, nata sull’ultimo muro di giornata grazie ad un disarmante attacco su Vanmarcke, vincendo la sua prima classica monumento.
Il secondo posto era ad appannaggio di Cancellara, che alla sua ultima apparizione conquistava ancora il podio e si inchinava al saluto riverito dal pubblico, terzo Vanmarcke.
di Yuri Casciato
Fonte foto: TV Eurosport
Scrivi