Mentre gli stradisti si apprestano a godersi le vacanze, i guerrieri del fango e del gelo si tuffano nel cuore della stagione di ciclocross. Facciamo il punto della situazione.
Stagione su strada 2018
La stagione su strada maschile è partita come di consuetudine con le classiche di primavera, nella fattispecie con la ‘Classicissima’, ovvero la Milano Sanremo, considerata il primo vero appuntamento di stagione che ha subito fatto esultare noi italiani grazie aNibali. Il siciliano ha attaccato nella discesa del Poggio a pochi chilometri da alla fine, giungendo da solo al traguardo. Le classiche del nord hanno visto imporsi Niki Terpstra nel Giro delle Fiandre ed il campione del mondo Peter Sagan nella Parigi Roubaix; le tre grandi classiche delle Ardenne, Amstel Gold race, Freccia Vallone Liegi-Bastogne-Liegi, sono andate invece rispettivamente a Valgren, Alaphilippe, Jungels. Il vero dominatore delle classi non è stato un ciclista solo, ma lo squadrone belga Quick-step Floors, che si è aggiudicato tre di queste cinque competizioni (Fiandre, Freccia e Liegi). La Quick-Step al termine della stagione è risultata essere la squadra con più vittorie all’attivo, ben 72. La stagione dei grandi giri, che caratterizza il periodo che va da maggio a settembre, ha fatto registrare il dominio dei colori britannici, che si sono issati sul gradino più alto del podio in tutte e tre le più importanti corse a tappe.
Simon Yates, capitano della Mitchelton, ha trionfato in terra spagnola conquistando la Vuelta grazie ad una straordinaria condizione fisica in salita dopo che aveva sfiorato il successo al Giro d’Italia, vestendo la maglia rosa fino a poche tappe dal termine. Proprio al Giro d’Italia si è assistito ad uno dei capolavori di questa stagione grazie al capitano del team Sky Chris Froome il quale, durante la terzultima tappa, quella di montagna più dura, ha portato a termine un attacco che sembrava impensabile. Froome ha attaccato a 80 chilometri dal traguardo andando a rimontare una classifica che sembrava per lui ormai chiusa vincendo così il suo primo Giro D’italia, che va aggiunto ad una Vuelta de Espana e quattro Tour de France, giù il cappello. Al Tour de France ancora Sky protagonista grazie a Geraint Thomas, solitamente gregario di Froome, che quest’anno invece si è posizionato quasi da subito al comando del Tour de France riuscendo a rimanervi senza nessuna problematica particolare fino alla fine. Scortato per l’occasione proprio da Froome, Thomas si è dimostrato inattaccabile sia in salita sia a cronometro, andando a suggellare una carriera che sino ad ora l’aveva visto eccellere ma senza poter raccogliere i molteplici successi che un ciclista del suo calibro avrebbe meritato.
Elia Viviani si è dimostrato essere il migliore velocista della stagione, grazie alle numerose vittorie ottenute negli sprint del Giro d’Italia e della Vuelta de Epana. Viviani a giugno si è laureato anche campione italiano. Altro successo importante per l’Italia è stato il campionato europeo, dove sotto la pioggia battente di Glasgow, Matteo Trentin ha surclassato in volata i due enfant prodige del ciclocross Van der Poel e Van Aert, laureandosi campione europeo dopo una gara magistralmente condotta da parte della Nazionale Italiana diretta da Davide Cassani. La stessa nazionale, causa defezioni e condizioni poco felici di alcuni ciclisti, al campionato del mondo non è andata oltre il quinto posto di Gianni Moscon.
Il mondiale 2018 ha finalmente consacrato Valverde all’iride, dopo 15 anni di tentativi che per 6 volte l’avevano visto salire sul podio senza mai conquistare l’oro. A Innsbruck Alejandro Valverde, vero re delle Ardenne in quanto a numero di successi, ha trionfato in quello che è stato definito il mondiale altimetricamente più duro di sempre, sciogliendosi in un emozionante pianto liberatorio dopo aver tagliato il traguardo. La stagione si è conclusa con il Giro di Lombardia vinto dal francese Pinot, in grado di centrare un successo di altissimo livello che spesso gli era mancato per un’inezia. Al secondo posto del Lombardia un Vincenzo Nibali che ha ritrovato la condizione solo al termine della stagione, dopo l’infortunio alla vertebra patito durante il Tour de France che aveva iniziato in splendida forma.
Il comune denominatore della stagione femminile è stato invece il colore orange, visto che l’Olanda ha raccolto con le proprie atlete i maggiori successi. Iniziale Trionfo della ex campionessa del mondo (olandese anch’essa) Chantal Blaak nella Amstel Gold Race, mentre Freccia Vallone, Liegi-Bastogne-Liegi e giro delle Fiandre hanno visto salire sugli scudi l’olandese Anna Van der Breggen, quasi tirannica la sua condizione fisica e mentale sin da inizio stagione. Nel Giro d’Italia e nel Tour de France della categoria femminile è cambiato il nome ma non la musica, l’olandese in questione questa volta è la Van Vleuten, che senza particolari patemi ha spadroneggiato sia in Italia sia in Francia, realizzando una doppietta di assoluto valore. Dispiace notare come i media solo da poche stagioni stiano dando importanza al ciclismo rosa, che da qualche anno sta crescendo tecnicamente e sta mostrando uno spettacolo talvolta superiore a quello offerto dalla categoria maschile; le protagoniste di una stagione così, se fossero state celebrate quanto lo sono i maschi ora sarebbero osannate in tutte le piazze e in tutti i bar, non soltanto dagli appassionati più esperti del mondo del pedale.
Il primo grande trionfo azzurro è arrivato al campionato europeo, dove l’esperta Marta Bastianelli ha vinto in volata una gara tutto cuore da parte della selezione azzurra; l’attuale campionessa europea è stata anche campionessa del mondo a Stoccarda nel 2007. Proprio ai campionati del mondo il dominio olandese è sembrato addirittura imbarazzante; la Van Der Breggen ha conquistato la prova in linea, con la trentaquattrenne veneta Tatiana Guderzo sul terzo gradino del podio. Nella prova a cronometro c’è stato l’exploit definitivo con tre olandesi nelle prime tre posizioni ( vedi foto sottostante): prima Van Vleuten, seconda Van der Breggen, terza Van Dijk.
Ciclocross
La stagione della cosiddetta disciplina dei prati si è aperta a fine settembre con le due trasferte statunitensi. Nella prima tappa di Waterloo della Coppa del Mondo a trionfare è stato il capitano della Telenet Fidea Lions, Toon Aerts (al centro nella foto sottostante); l’ex campione europeo ha battuto il campione del mondo in carica Van Aert apparso affaticato da una stagione su strada che lo ha visto protagonista nelle classiche ed al terzo del campionato europeo su strada. Assente il cannibale Van der Poel, campione europeo di ciclocross e vice campione europeo su strada, a riposo dopo le fatiche estive della Mountain Bike. Nella categoria femminile la sempiterna campionessa multidisciplinare olandese Marianne Vos ha battuto dopo un duello rusticano la statunitense Ellen.
La settimana dopo ad Iowa City, seconda tappa della Coppa del Mondo, gara maschile fotocopia con Aerts che bissa il successo relegando nuovamente l’iridato Van Aert alla seconda piazza, sempre assente Van der Poel (a sinistra nella foto sottostante). La gara femminile è stata vinta a sorpresa dalla statunitense che Keough, che ha distanziato nettamente la Richards, soltanto terza la Vos che mantiene comunque la leadership della Coppa del mondo. La stessa Marianne vos ( foto copertina) ha rafforzato la sua leadership domenica scorsa, in occasione della terza tappa di Coppa del Mondo che si è disputata a Berna, vincendo con superiorità la prova. In campo maschile Il ritorno di Van der Poel si è fatto subito notare, grazie ad una vittoria sull’ormai storico rivale Van Aert (a destra nella foto sottostante) che in questo 2018 sembra abbonato al secondo posto e sulle cui prestazioni oltre alla stagione su strada sembra pesare il contenzioso legale di cui è protagonista.
In procinto di passare al professionismo su strada dal 2020, Van Aert ha improvvisamente rotto il contratto con la sua ex squadra (la Veranda’s Willems-Crelan, ndr) a pochi giorni dall’inizio della stagione di Coppa del mondo, dovendo impegnarsi personalmente dal punto di vista economico e tecnico per organizzare la trasferta, uno staff in grado di sostenerlo e provvedere ai mezzi tecnici per correre (ora si è accasato alla Cibel-Cebon, squadra che ha solo lui come ciclista). La controversia legale è approdata ora in tribunale, perché l’ex squadra di Van Aert richiede un risarcimento; non si sa hanno ufficialmente i motivi che hanno portato a questa divisione così brusca, si parla solo di generali dissidi e diverse vedute. La domanda che tutti gli appassionati si fanno è se questa stagione finirà come le ultime tre, con Van Der poel che vince la maggior parte delle prove di Coppa del Mondo salvo poi naufragare il giorno del campionato mondiale, in cui Van Aert disputa la gara perfetta e si tiene la maglia con l’iride.
Non solo Coppa del Mondo, gli atleti di ciclocross infatti disputano anche campionati altamente competitivi come preparazione alle sfide della federazione internazionale, campionati come il SuperPrestige, il DVV ed il BricoCross, anche se i risultati non si sono discostati molto da quelli di coppa. Nelle prime quattro tappe del BricoCross si registra un successo di Lars Van der Haar, due di Van der Poel che relega in entrambe le occasioni Van Aert al secondo posto ed uno di Daan Soete. Le prime due tappe del Superprestige seguono lo stesso canovaccio; nella prima frazione (una fase di gara nella foto sottostante) Van der Poel non lo prende nessuno, Van Aert sempre secondo e Aerts che si piazza terzo. Nella seconda tappa Van der Poel è ‘il solito primo’, con Aerts che si piazza secondo, terzo Veermersch, a riposo Van Aert.
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