Un angolo di Roma dove il tempo si è fermato.
“Si direbbe che per Lee Masters la morte,la fine del tempo,è l’attimo decisivo che dalla selva dei simboli personali ne ha staccato uno con violenza, e l’ha saldato, inchiodato per sempre all’anima” Cesare Pavese
In occasione di queste belle giornate di aprile, in corrispondenza anche dei prossimi ponti festivi del 25 aprile e del 1 maggio, consiglio e consigliamo un posto molto particolare, pieno di fascino. Un posto dove il tempo si è veramente fermato, ma senza ironia.
Il Cimitero degli artisti e dei poeti, cimitero acattolico di Piramide, nel quartiere Testaccio, merita sempre una visita. Spesso oggetto nei fine settimana di ricchi programmi artistici, con l’intervento di alcuni attori, chitarristi e voci narranti come guida, offre lo spunto per rivedere le meraviglie di uno dei luoghi più romantici d’Italia e di Europa, introducendoci alla vita e alle opere di uomini noti e celebri che lì riposano.
Poeti narrativi e visionari come Gadda, Keats, Shelley e la poesia romantica:
“Mia carissima Mary, per quale ragione te ne sei andata,
E mi hai lasciato solo in questo mondo desolato?
Il tuo corpo è qui in verità – un corpo piacevole –
Ma tu sei fuggita, ti sei inoltrata per una strada desolata
Che porta alla più tetra dimora del Dolore
Dove anche per amor tuo io non posso seguirti
Ritornerai per me?”
Gregory Corso e la beat generation, ma anche le vicende di misteriose donne come Rosa Bathurs o Lady Templin, monumenti magici, incantati come l’Angelo del dolore o il sonno di Elsbeth Passarge, Malwida, Gramsci.
Una passeggiata, un viaggio a ritroso, una sorta di Antologia di Lee Master, capolavoro di poesie sul senso e il valore profondo della vita , una “Spoon River” con la meraviglia nostalgica di un passato che non c’è più.
Nel 1971 Fabrizio De André pubblicò l’album “Non al denaro, non all’amore nè al cielo”, liberamente tratto dall’Antologia di Spoon River. De André scelse nove delle 244 poesie e le trasformò in altrettante canzoni. Se siete appassionati del grande poeta Faber, potreste ritrovarvi ad ascoltare, tra la passeggiata del verde intenso ed un silenzio assordante, versi che colmeranno vuoti interiori, capaci di far vibrare perfino i cuori più gelidi. Spesso l’intervento di alcune voci e chitarre con i testi di De Andrè, accompagneranno il visitatore.
Ingresso principale per i visitatori. Via Caio Cestio, 6 nel Rione di Testaccio
di Alessandra Paparelli
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