“La vertenza sugli studi di Cinecittà presenta, purtroppo, inquietanti analogie con quella dell’Alcoa. Sono entrambi patrimoni produttivi del nostro Paese che rischiano di essere desertificati dalla miopia politica della nostra classe dirigente. Bene hanno fatto i lavoratori a gridare, oggi pomeriggio, il loro no allo spacchettamento previsto dal piano Abete. E la loro protesta è anche una denuncia inequivocabile del silenzio inaudito di due istituzioni: il MiBAC e la Regione Lazio.
Mi chiedo infatti cos’altro deve accadere perché la Giunta regionale convochi un tavolo istituzionale: è impensabile promuovere l’audiovisivo nel Lazio facendo a meno di uno dei siti produttivi più illustri di tutto il Paese. E uguale disinteresse affligge inspiegabilmente anche il ministro Ornaghi, che invece molto potrebbe fare per dare garanzie giuridiche alla destinazione dell’area”. Lo dichiara in una nota Giulia Rodano, consigliere regionale e responsabile nazionale Cultura e Istruzione di Italia dei Valori. “Anche a Venezia i lavoratori hanno fatto sentire il proprio dissenso alla svendita del sito: oggi vengono a ricordarci di non spegnere i riflettori su una vicenda grave e pericolosa”, conclude Rodano.
foto: loschiaffo.org
fonte: noodls
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