Il Conclave per eleggere il nuovo Pontefice si terrà il 12 marzo, con la messa” Pro eligendo pontifice”. Almeno questo è quanto deciso ieri l’altro dai cardinali che si sono riuniti in occasione delle Congregazioni generali, durante le quali, disponendo di 5 minuti, hanno parlato oltre 100 cardinali.
I temi toccati sono stati: nuova evangelizzazione, ecumenismo, pedofilia, finanze e il ruolo della donna nella Chiesa, oltre agli scandali che hanno travolto il Vaticano (nulla è tuttavia trapelato sul caso Vatileaks).
L’indicazione di anticipare la data del Conclave era stata data da Ratzinger, non essendovi la necessità di attendere i 15 giorni di lutto del Papa, ma secondo indiscrezioni c’è chi vorrebbe accorciare i tempi per impedire la circolazione di nuove informazioni scabrose sul Vatileaks.
I cardinali si incontreranno per altri tre giorni, in modo da studiare alleanze, strategie e candidature prima del tanto atteso voto e si lasceranno guidare dallo “Spirito Santo” che, secondo la dottrina cattolica, protegge dal dogma dell’infallibilità. Sono solo due gli altri casi d’infallibilità dogmatica proclamata: quello del Papa quando parla “ex cathedra petri “e quello della canonizzazione dei Santi.
Non tutto il collegio cardinalizio è abilitato a votare: possono farlo solo coloro i quali non hanno superato gli 80 anni. Sul corpo elettorale di 115 votanti effettivi, il quorum previsto, affinchè il Papa venga eletto, dei 2/3 più 1 è di 77 voti.
A oggi tuttavia non esiste una maggioranza qualificata fra le due le correnti in Conclave: quella romana e curiale, ostile ai cambiamenti, e quella dei pastori favorevoli alle riforme istituzionali( assente invece la corrente progressista). Dei 177 prelati presenti, Giovanni Paolo II consegnò la porpora a 48 di essi, Benedetto XVI a 67 e questo dato potrebbe essere un dato rilevante per capire quale orientamento potrebbe predominare.
Sono previste due tornate giornaliere di elezioni, con schede di carta e “ signa autografi “tracciati a penna, mentre non saranno ammessi i voti elettronici, sia pure con risposte in latino, come si è fatto durante le Congregazioni.
La “fumata bianca” si potrebbe avere già il 12 marzo.
Nel frattempo sono già stati preparati gli abiti del Papa in tre misure: small, media e large. I paramenti sacri prevedono: talare bianca, fascia, zucchetto, mozzetta (mantellina) rossa di velluto bordata di ermellino, copricapo in ermellino e scarpe di canguro.
Proprio contro l’uccisione degli animali ieri mattina alcuni animalisti si sono incatenati davanti alla sartoria ecclesiastica Gammarelli. Gli animalisti hanno urlato “ Preghiamo il Papa di non indossare la sofferenza. No ad abiti con animali morti”.
Il Presidente dell’Associazione Animalisti Walter Caporale ha spiegato che oltre all’inutile sacrificio degli animali, l’ostentazione del lusso è uno schiaffo alla povertà.
Al coro dei manifestanti si è aggiunta, per motivi diversi, la voce di Alemanno che si è lamentato per le spese che il comune di Roma ha affrontato e spenderà per l’elezione del Sommo Padre: 4 milioni e 500 mila per assicurare i servizi.
di Simona Mazza
foto: panorama.it
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