Continua a crescere il contagio in Russia. Le ripercussioni sul Paese e le decisioni di Putin

Nella giornata di ieri la Russia ha fatto registrare più di 10.000 nuovi positivi, così come era accaduto anche il giorno precedente. Numeri decisamente in controtendenza rispetto alla maggior parte delle altre nazioni del vecchio continente, dove i nuovi casi di infezione da Coronavirus sono in calo già da diversi giorni, se non settimane. A questo punto, il numero totale dei contagiati sale a circa 145.000 individui, seppur il dato dei decessi resti al momento abbastanza contenuto. Erano 1356 quelli attestati fino a ieri.

Soltanto una settimana fa, nel discorso alla nazione, il presidente Vladimir Putin aveva dichiarato il prolungamento del lockdown fino all’11 Maggio, sottolineando come il picco dei contagi non fosse ancora stato raggiunto e confessando, senza troppi giri di parole, ai suoi cittadini: “ci aspetta un cammino difficile”. Conseguentemente, specificava in maniera chiara la situazione, “davanti a noi c’è una nuova fase, probabilmente la più intensa fase della nostra lotta contro l’epidemia” aveva dichiarato, “il rischio di venire contagiati è altissimo, e la minaccia, il pericolo mortale del virus, persiste”.

Il complesso scenario in cui si sta trovando il Paese, oltre a modificare le abitudini di vita della popolazione, ha anche fortemente condizionato l’agenda politica nazionale. Ad esempio, era in programma per la fine di Aprile l’importantissimo referendum per l’approvazione di una riforma della Costituzione, già votata favorevolmente dal parlamento, la quale avrebbe potuto avere forti conseguenze sulla possibilità di permanenza di Putin al potere negli anni a venire. La votazione pubblica è stata ovviamente annullata. Allo stesso modo, non potrà realizzarsi un altro evento di grande interesse e portata, ovvero l’imponente parata militare per celebrare il 75esimo anniversario della vittoria dell’esercito russo contro le truppe della Germania nazista, che avrebbe dovuto avere luogo il prossimo 9 Maggio nella Piazza Rossa di Mosca.

I veri problemi però, potrebbero presto arrivare dal fronte della sanità. Secondo un’inchiesta pubblicata dal celebre sito web americano di informazione giornalistica “Vox”, già dalla prossima settimana, gli ospedali russi potrebbero non avere posti letto in terapia intensiva in numero sufficiente ad accogliere tutti i pazienti che ne avranno bisogno. A questo si aggiungerebbe, per quanto riguarda molte strutture, la carenza di macchinari medici e di dispositivi di protezione individuale, necessari per la sicurezza degli operatori sanitari.

Da questo punto di vista, i problemi maggiori potrebbero presentarsi nelle aree della nazione meno avanzate, dove quindi sono minori anche le risorse economiche sulle quali possono fare affidamento gli ospedali. A questo proposito Putin ha spiegato che in alcune regioni il lockdown potrebbe verosimilmente durare più a lungo che nelle altre: “Anche quando avremo superato il picco dell’epidemia in tutto il Paese, in alcune regioni la situazione potrebbe comunque rimanere delicata”, ha precisato il presidente, accennando perciò al fatto che il futuro allentamento delle misure restrittive, avverrà probabilmente per fasi a seconda delle diverse aree, “la minaccia non scomparirà immediatamente in ogni zona, ciò significa che parlare di un qualche tipo di allentamento simultaneo delle restrizioni è impossibile”.

Tutto ciò avrà un impatto sul fronte economico che potrebbe anche essere di grande entità. Per non farsi trovare impreparati, agli amministratori delle regioni è già stato chiesto di organizzare un programma per la ripartenza, che comprenda anche un piano per incentivare la ripresa dell’economia.

Fonte foto: themoscowtimes.com

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