Coronavirus: dalla crisi può nascere il risveglio

A causa della pandemia di Coronavirus, In questo periodo stiamo vivendo, nostro malgrado, un picco di forti cambiamenti che hanno stravolto ogni abitudine sociale e privata.

Ciò per noi è fonte di grande e comprensibile preoccupazione.

Ebbene, mai come ora possiamo scegliere di vivere questi cambiamenti in modo traumatico, oppure possiamo accoglierli con una predisposizione mentale diversa, considerandoli come una sorta di spartiacque, un momento di grande opportunità e di risveglio collettivo.

Nel primo caso, se ci soffermiamo sulla mera visione spazio temporale immediata, saremo inevitabilmente invischiati nella paura, poiché ad oggi non c’è dato di sapere cosa accadrà da qui a breve.

Nel secondo caso, se riusciamo a tenere i pensieri puliti, centrandoci su noi stessi e uscendo dalla nostra abituale “comfort zone”, potemmo trovare un nuovo impulso per costruire delle strutture confacenti a dei valori più intelligenti e moderni, valori che probabilmente ci rappresentano meglio.

Come possiamo percepire la crisi come “opportunità”?

Probabilmente penseremo che questo sia un concetto astratto, ma non è affatto così.

Come accennato, è importante tenere la mente pulita. 

Se lasciamo i vetri di casa sporchi, anche quando fuori c’è il sole non riusciremo a vedere i suoi raggi. Stesso discorso vale per i nostri pensieri. Se sono torbidi non possono vedere la luce.

Poi dovremmo imparare ad acquisire, nel quotidiano, un atteggiamento “flessibile” pur non rinunciando ai nostri valori, anzi condividendoli all’esterno senza irrigidirci dogmaticamente.

La condivisione e lo scambio di informazioni con gli altri individui potrà infatti permettere alla società di progredire, sopratutto in un momento epocale come questo, verso una direzione più etica, consapevole e, perché no, sostenibile.

Il cambiamento inizia dal quotidiano

Una delle cose che più ci crea disagio in questi giorni deriva dal fatto che ci sentiamo imprigionati in una trappola, paralizzati dall’impedimento decisionale.

Ebbene, occorre ricordare che ogni cambiamento deve iniziare da noi, nel microcosmo del quotidiano. 

Affinché ciò accada, bisogna evitare ogni superflua resistenza.

Innanzitutto perché è impossibile gestire una situazione in cui tutto sfugge al nostro controllo, poi perché la resistenza non fa che generare ansia e stress, due fattori che non solo sono nemici della nostra salute, ma che ci impediscono di valutare ogni alternativa in maniera lucida.

Allora abbandoniamoci al fluire, abbracciando oggi i piccoli cambiamenti che stiamo vivendo nel quotidiano, per condividerli, quando tutto sarà finito, con dei cambiamenti ben più grandi, attraverso l’organizzazione di una “coscienza collettiva del risveglio”.

In maniera pratica, iniziamo a dare attenzione nel “micro” ai nostri hobby, alle nostre passioni ed impariamo successivamente a scoprire qualcosa di diverso, portando attenzione sul “macro”.

Dalla crisi nasce il risveglio

Le domande che dovremmo porci, in direzione del “risveglio” sono : “a che punto sono della mia vita?” “voglio davvero vivere come ho vissuto fino ad oggi?” “posso trovare delle soluzioni di vita sostenibili?, “in che modo mi polarizzo verso gli altri?”, “in che modo posso prepararmi al cambiamento, a scenari ignoti?”, “cosa c’è dietro la cappa di paura che sto vivendo?”.

Queste domande ci consentono di accedere ad un livello intuitivo ed energetico superiore e di trovare delle risposte nel magma caotico che ci paralizza, generando stress o in alcuni casi un ovvio senso di fallimento.

Approfittiamo allora per fare pulizia, lasciando solo le cose minimali che irradiano la nostra interiorità, anche perché essa è l’unica cosa che nessuno ci può togliere. 

Ecco perché l’onda di cambiamento che stiamo vivendo deve essere considerato un momento di gioia.  

Allora risvegliamoci con tutta la nostra luce, impariamo a risuonare con le cose che ci danno energia ed evitiamo di cedere alla paura, perché il virus della paura è molto più pericoloso del virus stesso.

Preghiera e meditazione

Non dimentichiamo infine di dedicarci a queste due pratiche spirituali.

La preghiera, così come la meditazione sono due elementi che ci aiutano a riequilibrare energia, in ogni loro forma ed in ogni cultura: dalla lettura dei salmi alla recitazione di un mantra fino al canto liberatorio, queste due pratiche ci daranno sicuramente una spinta per trovare la serenità interiore.

Fonte foto: cronyos.com

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