Dalla A di Aurelio De Laurentiis alla Z di Zamparini, l’abbecedario dei presidenti “esuberanti”

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Non sono solo i calciatori con le loro giocate e, in alcuni casi con la loro vita privata non del tutto da atleti, a far parlare di sé sui media. A volte anche i presidenti sono avvezzi agli scoop giornalistici.  

Uno dei proprietari di squadre che non passa di certo inosservato è il Presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. Durante i sorteggi per le date del campionato di quest’anno il primo tifoso partenopeo è uscito dalla sede della Lega Calcio gridando al complotto per poi fuggire sul motorino di un passante.

De Laurentiis è decisamente figlio della sua città, difatti non disdegna scenate melodrammatiche degne della miglior commedia napoletana. Nel post partita di Napoli – Inter il Presidente, stufo del malcontento della propria tifoseria ha espresso il suo pensiero senza mezzi termini: «Ma che c***o avete vinto a Napoli?». «C’è gente che ha vinto 20 coppe – ha continuato De Laurentiis – sono 20 anni che non stavate rivivendo un certo periodo di protagonismo». Per finire, ciliegina sulla torta, la consueta minaccia di fuga, già paventata in altre occasioni: «Mi posso anche rompere i c******i, così me ne ritorno in America».

Nella lista non può di certo mancare il Presidente del Palermo Maurizio Zamparini. Il vulcanico imprenditore veneto ha la fama di mangia –allenatori e di certo tale nomea non è immeritata. Nella sua carriera ha esonerato per trentacinque volte l’allenatore della propria squadra e dal 2002, ovvero da quando è al Palermo, ha avuto diciassette allenatori. L’ultimo in ordine cronologico è stato Denis Mangia, che è stato sostituito da Serse Cosmi.

Zamparini però non litiga solo con i propri allenatori, che hanno grande stima di lui almeno fino a quando non li mette alla porta, ma anche con i vertici della Serie A. Sono numerosissime le sue dichiarazioni di fuoco contro “i poteri forti del Nord” soprattutto sui temi dei diritti televisivi e in merito a presunti favori arbitrali nei confronti delle Grandi.

I Presidenti di queste due squadre sono come i loro tifosi: passionali, facili all’ira e in lotta continua con i poteri forti del calcio. Forse è per questo che sono così amati e allo stesso tempo criticati.

Matteo Testa

Foto: nanopress.it

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