L’anno scolastico è ormai terminato, la mia II media è finita. E’ stato un anno molto duro ma nello stesso tempo piacevole, in compagnia di tanti compagni ed amici.
Oggi è il mio primo “articolo”, non so se si potrà chiamare proprio così ma sono contento di farlo e sono molto emozionato; mi piace scrivere come piace anche a mia mamma ed ho scelto un argomento che mi interessa parecchio, un argomento fortissimo. Parlerò di Dante.
Di tutta la Letteratura affrontata durante questo anno, presso la Scuola Media Aldo Moro di Fonte Nuova (Roma), quello che mi ha più affascinato è l’Inferno di Dante Alighieri.
Questo viaggio affrontato da Dante, nei Tre Regni dell’Oltretomba, è stato per me molto intenso; Dante, accompagnato da Virgilio, intraprende un percorso dentro al “Male” dell’Umanità. Il viaggio nell’oltretomba inizia, dunque, nel 1300, la sera del venerdì Santo, ci dice lo stesso Alighieri.
L’Inferno è rappresentato a forma di cono rovesciato, che si spalanca letteralmente da terra, sotto la città di Gerusalemme. Questa grossa cavità si apre per la caduta di Lucifero, cacciato dal Paradiso Terrestre. Dante stesse vide l’esilio come una condizione infernale e come sappiamo aveva numerosi nemici, in particolare Papa Bonifacio VIII.
Dalla Selva Oscura al Conte Ugolino, Dante traccia una serie di peccati umani: lussuriosi, golosi, avari e prodighi, eretici ed assassini, sodomiti e suicidi, ingannatori di ogni tipo, malfattori e traditori.
“ipocresia, lusinghe e chi affattura, falsità, ladroneccio e simonia, ruffian, baratti e simil lordura”.
Il viaggio di Dante Alighieri attraverso tutto il male umane possibile ed immaginabile, è allo stesso tempo un percorso di purificazione e formazione umana. Mi è molto piaciuto perché dall’incontro con Lucifero, fino alla fine, c’è un percorso di “redenzione” e le storie “maledette” di ogni persona mi hanno molto appassionato.
Mi hanno colpito in particolare, Minosse, Lucifero, la triste storia di Paolo e Francesca e la drammatica fine del Conte Ugolino; il quale mangia il cranio del suo omicida, l’arcivescovo Ruggeri, che lo aveva condannato a sua volta a morte.
L’Inferno è stato molto avvincente; sapere e conoscere il male affascina molto, sono tantissimi gli episodi che ricordo: per esempio Farinata degli Uberti, a cui Dante portava molto rispetto. Un poema importante con la visione di Dante del Medioevo e dell’oltretomba cristiano.
Valerio M. II media Aldo Moro – Fonte Nuova -Roma
Complimenti Valerio! Hai fatto un’analisi molto interessante rendendo il racconto avvincente! Sono sicura che grazie al tuo articolo molti ragazzi vedranno la Divina Commedia sotto una nuova luce e la studieranno con maggiore interesse!
Grazie del contributo e aspettiamo il prossimo articolo!