Decreto 16 gennaio 2014 sulla proroga delle missioni: ecco quanto spenderemo

guerraNonostante la crisi e il debito italiano dilaghi a macchia d’olio, il nostro Governo intende mantenere il rapporto di sudditanza con la Nato per quanto riguarda il finanziamento della spesa militare e così è passato il decreto legge del 16 gennaio 2014 n.2, partorito da Letta “Proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione. 14g00005) (Gazzetta Ufficiale n.12 del 16-1-2014.)

Attraverso tale decreto, i partiti hanno autorizzato una spesa complessiva di € 619.079.091, fino a giugno 2014, ripartita tra le varie nazioni.

Europa: si spenderanno 40.761.553 euro per prorogare il suo intervento nei Balcani; 136.667 per partecipare alle missioni in Bosnia-Erzegovina; 2.955.665 per la cooperazione delle Forze di Polizia in Albania e Balcani; 721.660 per la missione in Kosovo (sempre della Polizia); 131.738 per dispiegare i militari a Cipro; 8.722.998 per la missione militare nel Mediterraneo.

Asia: sono necessari 235.156.497 per partecipare alle missioni in Afghanistan; 9.056.445 per inviare truppe negli Emirati Arabi. Qatar, Tampa e Bahrain; 352.579 per il corpo della Croce Rosse impegnato nelle missioni internazionali; 81.523.934 per l’impiego delle forze in Libano e per l’addestramento; 1.216.652 per l’addestramento dei militari in Palestina; 60.105 per presidiare il valico di Rafah; 63.240 per inviare il corpo di Polizia in Palestina; 185,495 per la vigilanza in Georgia.

Africa: serviranno invece 5.118.845 per la missione in Libia; più altri 132.380 per l’intervento delle forze di Polizia; 3.604.700 per la partecipazione del Corpo della Guardia di Finanza in Libia e per l’addestramento militare della Guardia costiera libica; 25.124.097 per due operazioni Nato volte a contrastare la pirateria; 1.337.010 per le missioni in Mali.

Come non bastasse, saranno spesi 117.163.246 per realizzare infrastrutture necessarie a garantire tali missioni e 7.000.000 per mantenere i dispositivi di sicurezza esterna a protezione dei contingenti militari. Per la sussistenza del personale invece serviranno 3.085.000.

Puntualizziamo che il Ministero della Difesa potrà cedere gratuitamente entro l’anno solare veicoli, equipaggiamenti vari e attrezzature per un valore di 805.000.

Ma non è tutto.

La spesa approvata per il progetto “cooperazione e sviluppo” sarà di € 34.700.000. Con essa si dovranno garantire migliori condizioni di vita ai rifugiati e sostenere la ricostruzione dei Paesi del territorio compreso fra Afghanistan e Pakistan. Solo per la ricostruzione dei paesi che sono appena usciti fuori da conflitti ci vorranno 1.110.160.)

2.000.000 invece serviranno per sostenere i processi di pace nell’Africa Sub-Sahariana e in America centrale; 800.000 per partecipare ai fondi fiduciari della Nato; 2.618.406 per aderire a svariate organizzazioni internazionali; 11.500.000 per assicurare dignitosi alloggi al personale del Ministero degli affari esteri in missione, cui si aggiungeranno altri 1.369.262 euro per spese di varia natura.

A pensar male sembra quasi che la guerra sia un’industria troppo redditizia per volerci rinunciare.

di Simona Mazza

foto: fanpage.it

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