Finiti i mondiali di calcio, anche quest’anno come ogni estate i palinsesti televisivi continuano ad essere quelli dei pomeriggi e delle prime serate rewind. Programmi e film triti e ritriti, fiction a dir poco inguardabili e premi in diretta imbarazzanti, dove l’intrattenimento langue.
In un contesto in cui la crisi impone a intere famiglie di rinunciare alle vacanze; Rai e Mediaset ignorano proprio quella parte di pubblico cui hanno indirizzato i programmi mandati in onda dall’autunno all’inizio dell’estate.
Ci si aspetterebbe una botta di coraggio da parte dei dirigenti, nello sperimentare programmi inediti, nel ricambio di conduttori ed ospiti, nell’aprire strade nuove nel mondo della tv. Un’iniziativa che potrebbe rivelarsi d’impatto anche nei mesi invernali sopperendo a quei periodi in cui le immagini sullo schermo sembrano rimandare solo ad un unico grande reality che passa dalle spiagge degli isolani ai divani dei grandi fratelli, vip o meno che siano.
Invece ogni estate è a nastri riavvolti, stessi film cult di cui si sanno le battute a memoria, e programmi diversi durante la stagione fredda; ma con assoluto monopolio in tema di conduzione. Fino a tre programmi affidati a una stessa persona, senza alcuna opportunità per nuovi presentatori e per personaggi dello spettacolo dalle convalidate capacità; ma messi senza alcun motivo all’angolo.
A salvare il pubblico italiano la pay tv e lo streaming on line, per gli anziani meglio una sedia sul marciapiede tipo comari old style per far scorrere la serata dietro le chiacchiere della gente che passa, senz’altro più interessanti dei film della loro prima infanzia.
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