Pochi giorni al via del Tour de France, che si propone per il 2017 con un tasso di incertezza elevato. Le speranze italiane sono rivolte in Fabio Aru, neo campione italiano.
CAMPIONATI NAZIONALI
La settimana che precede il Tour de France come ogni hanno ha visto la disputa dei campionati nazionali, con partenza da Asti ed arrivo ad Ivrea, dopo 245 km su di un percorso selettivo, con la salita decisiva posta a 14 chilometri dal traguardo.
Tra le donne Elisa Longo Borghini (in foto) si conferma atleta di riferimento del movimento italiano, grazie alla vittoria nella prova a cronometro e nella prova in linea, dove ha rifilato più di 1′ di distacco alle avversarie, grazie ad un ritmo incessante negli ultimi 15 chilometri.
Nella prova maschile a cronometro il giovane Gianni Moscon ha vinto ( quasi ) a sorpresa il titolo confermando tutto il suo immenso talento per gli anni a venire. Nella prova in linea il mattatore è stato il sardo dell’Astana Fabio Aru, che nell’ultima salita con due attacchi decisi ha scavato un solco alle sue spalle distanziando agilmente tutti gli avversari, guadagnando 40” lunga la salita e mantenendo il distacco immutato sin sul traguardo nonostante il tentativo di rimonta di Ulissi e Nocentini, giunti secondo e terzo; commozione per il sardo dopo la linea del traguardo: Aru ha corso il campionato italiano con la maglia che era di Michele Scarponi, tragicamente scomparso qualche mese fa. Fabio Aru è sembrato molto in forma in salita, aspetto fondamentale in vista dell’oramai prossimo Tour de France.
IL PERCORSO DEL TOUR
Il percorso dell’edizione 2017 si snoda in 21 tappe, dal giorno 1 al giorno 23 luglio, per un totale di 3540 km di gara.
La partenza avverrà in terra tedesca, da Dusseldorf, con una cronometro individuale di 14 km.
Dalla tappa 2 alla tappa 4 la carovana gialla attraverserà Olanda, Belgio e Lussemburgo, con tappe di poco più di 200 chilometri che offriranno spazio a velocisti e finisseur esperti nelle corse del nord.
La tappa 5 sarà la prima in terra francese e sarà subito fondamentale, dato che l’arrivo è posto al termine della dura salita di La planche des Belles Filles, che sarà il primo spartiacque tra chi ha le gambe per ambire alla vittoria generale e chi no.
Dopo due frazioni per velocisti, la 6 e la 7, si affronteranno nuovamente salite dure e storiche come La Combe de Laisla Les Moulnes nella tappa 8 e il Col de la Biche, Grand Colombier, Mont du Chat nella tappa 9, con la corsa che attraverserà il massiccio centrale.
Ancora due frazioni per velocisti, 10 ed 11, e la salita sarà nuovamente protagonista sui Pirenei, dove i ciclisti daranno spettacolo scalando il Col de la Mentè, il Port de Bales ed il temibile Peyresourde nella tappa 12, definita il ”tappone pirenaico” per la sua durezza. Il Col de Latrape, Col d’Agnes e Mur de Peguerè caratterizzeranno la tappa 13, anche se l’arrivo è posto a 14 chilometri dal traguardo, dando modo ai ritardatari della salita di poter rientrare in discesa o anche in pianura. Passati i Pirenei i velocisti ed i finisseur avranno a disposizione tre occasioni per giocarsi le proprie carte prima del gran finale sulle Alpi, con un trittico di tappe da capogiro: tappa 17 con Croix de Fer, Telegraphe e Galibier, è il tappone alpino per eccellenza, tappa 18 con Col de Vars ed arrivo alla fortezza di Briancon, tappa 19 per velocisti prima della tappa 20, una cronometro individuale di 23 chilometri che potrebbe stravolgere definitivamente la classifica generale prima del classico arrivo ai Campi Elisi nella tappa 21.
I PROTAGONISTI
Il favorito d’obbligo dovrebbe essere il tre volte vincitore Chris Froome che corre per il Team Sky, vincitore anche nel 2016, che cerca la quarta affermazione ma da inizio stagione non ha impressionato per brillantezza ed agilità in salita, il suo punto forte.
Chi invece arriva in grande condizione e da vero favorito è Richie Porte della BMC, mai come quest’anno il suo avvicinamento alla corsa francese è stato perfetto, ritmo in salita e fortissimo a cronometro, come conferma la recente vittoria del Giro del Delfinato, corsa preparativa del Tour.
Chi non va sottovalutato perché ha incentrato la sua chiusura di carriera sulla corsa che ha già vinto tre volte è Alberto Contador, lo scalatore più forte degli ultimi 10 anni che è alla sua ultima recita francese, preparata ( a suo dire ) con estrema meticolosità: gli anni migliori sembrano andati ma, pur non essendo il favorito numero uno, è sorretto da una condizione fisica buona.
Chi invece desta molti dubbi è Nairo Quintana, negli ultimi anni più volte a podio, che potrebbe pagare l’aver corso un Giro d’Italia ad alto ritmo e concluso al secondo posto. Due nomi da fare sono quelli di Yates del team Orica, giovane rampante che potrebbe ambire al podio e quello dell’eterno Alejandro Valverde, che se non corresse da gregario a Quintana avrebbe tutte le carte in regola per lottare fino alla fine, mai dire mai.
Le speranze italiane sono sulle spalle di Fabio Aru (foto), già vincitore di una Vuelta de Espana e secondo ad un Giro d’Italia per poco non strappato a Contador. Aru sta entrando nella maturità sportiva e le sue eccelse doti da scalatore sono oramai note e temute da tutti gli avversari. L’anno scorso crollò proprio nell’ultima tappa utile a salire sul podio, pagando l’inesperienza del suo primo Tour de France, quest’anno è sorretto da una straordinaria condizione fisica e da un team che corre solo per lui, parlare di vittoria sembra poco realistico ma un posto sul podio di Parigi non è da ritenersi utopia, sicuramente ci farà divertire ed emozionare.
di Yuri Casciato
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